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Sanremo 2019, intervista a Il Volo

Il Volo. Foto di Shipmates

Il Volo ha un progetto internazionale in partenza, e il Festival di Sanremo è il trampolino di lancio ideale. Anche per festeggiare i 10 anni di carriera del trio.

Questo per Il Volo sarà un anno di grandi eventi, concerti dal Giappone all’America, e naturalmente l’anno dell’album “Musica”, che sarà pubblicato il 22 febbraio in tutto il mondo.

10 anni di successi da celebrare, i vostri.

Sì. L’inizio dei festeggiamenti è stato cantare a Panama per la Giornata Mondiale della Gioventù, alla presenza del Papa. Per noi è stato un grande onore, e poi siamo molto legati a Papa Francesco. Essere a un metro da lui rende difficile gestire l’emozione, la abbiamo metabolizzata dopo. Abbiamo visto ragazzi che pregavano, piangevano, ognuno aveva la sue motivazioni e ci è arrivata una grande forza: credendo in Dio, questa cosa ci ha emozionati. Per noi è stata la realizzazione di un sogno.

Avete scelto “Musica” come titolo per il vostro album. Cosa dite a chi potrebbe obiettare sulla sua semplicità?

Non è stato facile trovare un titolo che incontrasse i gusti del pubblico internazionale, e poi doveva essere una parola semplice per tutti. Per noi significa che dentro al disco ci sono i nostri gusti musicali, quelli personali preferiti. C’è, ad esempio, “A chi mi dice”, in cui non c’è la nostra voce tenorile: lì siamo più pop.

Come mai ci sono più cover che inediti nel nuovo album?

Il nostro pubblico richiede questo repertorio classico, come lo chiedono a Il Divo, Andrea Bocelli, Josh Groban. Per questo abbiamo inserito ancora delle cover nel disco. Non è stato semplice per noi passare da bambini prodigio a ragazzi e oggi uomini. Spesso i bambini prodigio si perdono, invece, forse, la nostra formula colpisce il cuore delle persone e resta valida. Detto questo, cerchiamo sempre di rinnovarci. Per avere un suono leggermente più contemporaneo abbiamo fatto produrre il disco a Michele Canova. Oggi cantiamo con le nostre voci, come piace a noi.

Il Volo al Festival di Sanremo

Gianna Nannini è tra gli autori di “Musica che resta”, che cantate al Festival.

Gianna ormai è diventata una nostra amica. “Musica che resta” è un brano meno classico per noi, mostra una leggera evoluzione da parte nostra. Gianna dà un tocco leggermente più rock alla canzone.

Spiegate in poche parole il testo.

La musica è la colonna sonora delle storie d’amore. Purtroppo a volte quello che resta di una coppia è solo la musica (ridono, nda).