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Gelosia. È proprio una pazzia

Un articolo del Codice penale condanna la violazione della privacy, punita dalla legge. È reato leggere e-mail e sms del partner.

Orlando diventa furioso perchè la bella Angelica non lo ama. Lui così rispettato, celebrato ed eroico è rifiutato e sostituito dal bell’orientale arabeggiante Medoro. Il paladino di Carlo Magno scopre il tradimento leggendo alcune incisioni in un boschetto, nido d’amore della sua Angelica e dell’odiato rivale. Orlando impazzisce, diventa furioso. La gelosia lo accieca a tal punto da fargli perdere il senno.

La realtà e l’esperienza insegnano che in amore non ci sono regole. Non c’è un limite alla gelosia, alla passione, alla tristezza o alla felicità. Eppure un aspetto assai diffuso nei rapporti amorosi è stato regolamentato dalla nostra Costituzione. La gelosia è punita dalla legge se sfocia nella violazione della privacy altrui. È quel che è successo a Treviso, dove il tribunale ha condannato un marito per aver letto la posta elettronica della moglie e averne rivelato il contenuto nel corso del giudizio di separazione. La pena è prevista dall’articolo 618 del Codice penale italiano.

Una volta, i mezzi per testare la fedeltà dell’amato o dell’amata non erano molti. I più sfortunati venivano colti in flagrante e le loro scappatelle in tali casi sono tristemente ricordati dalla memoria letteraria. Paolo e Francesca colti sul fatto dal marito di lei furono uccisi e spediti all’Inferno tra i lussuriosi. Altri, più sinceri e smaliziati, emuli dell’aitante veneziano Casanova, non si facevano scrupoli e liquidavano gli amanti semplicemente dicendo loro la verità o alla peggio sparendo all’improvviso dalla circolazione, senza tanti giochetti e discussioni.

Anche oggi, queste due modalità, vale a dire la scoperta casuale, possibilmente senza conseguenze tragiche, e la scoperta individuale tramite confessioni o semplici deduzioni, sono possibili mezzi per scoprire il tradimento. Mezzi, tra l’altro, perfettamente legali. Al contrario è proibito e punibile rovistare nelle giacche o nella posta elettronica per smascherare infedeltà o altre questioni private. Tuttavia il sacro diritto della riservatezza cade, smettendo di essere tutelato, se e-mail o sms contengono prove di reato.

Alla faccia di questa legge sì giusta e sacrosanta, ma alquanto irrealizzabile in amore, l’80 % degli italiani, secondo un’inchiesta dell’Associazione Matrimoniale Italiana, scopre di possedere o meno quel simpatico copricapo tipico di stambecchi e caproni, altrimenti detto corna, proprio grazie a e-mail o sms. La scoperta di un tradimento non solo provoca crepacuore, per i più sensibili, rabbia, per i più arditi, depressione, dolore, frustrazione, ma, oltre a questo spiacevole cocktail di emozioni,porta a commettere un reato.

Ai gelosoni di professione preferisco consigliare la lettura di Eric Fromm e Ariosto anzichè fornire il numero di un esoso Sherlock Holmes moderno. Oltre al fatto che due libri faranno un favore al vostro portafoglio, è probabile che immersi in una dolce lettura recuperiate il senno che vi è uscito dal cervello. Il senno che sta sepolto in un’ampollina lontana dal mondo. Lassù, nei pallidi campi della luna.