Dimmi che cosa hai letto da bambino e ti dirò quanto sei intelligente: così suona lo studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Edimburgo e dal King’s College di Londra, che ha evidenziato come le abilità relative alla lettura acquisite durante l’infanzia, non solo migliorino il rendimento scolastico dei bambini, ma contribuiscano in modo essenziale allo sviluppo delle facoltà cognitive in età adulta e alla formazione del nostro cervello

L’importanza della lettura, così come anche dell’apprendimento di lingue straniere, durante gli anni in cui il nostro cervello assorbe informazioni come una piccola spugna pronta ad immagazzinare ogni nozione appresa è quindi di fondamentale importanza. Non è rilevante se ai bambini oggi venga dato un Kindle invece di un libro cartaceo, l’importante è che si dia loro l’opportunità di esercitare il proprio cervello in un periodo ancora lontano dal declino cognitivo, nel momento quindi di massima ricettività.

Lo studio sui gemelli omozigoti

Gli studiosi anglo-scozzesi hanno esaminato 1890 coppie di gemelli omozigoti, aderenti al Twins Early Dvelopment Study, un progetto che analizza i comportamenti delle coppie di gemelli identici, a prescindere dalla fascia sociale di appartenenza. Lo studio ha così confrontato i dati relativi ad alcune prove di lettura con il quoziente intellettivo dei soggetti, per scoprire se le differenze di intelligenza tra due gemelli potessero essere determinate proprio dalla diversa abilità di lettura.

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Grazie a questo test i ricercatori sono riusciti ad istituire un legame tra i due fattori, scoprendo che a partire dall’età di sette anni e durante tutto l’arco di tempo analizzato (fino al compimento del sedicesimo anno d’età da parte dei gemelli), la differenza nelle facoltà intellettive rilevata tra i due membri della coppia era in stretta relazione con il livello di lettura raggiunto durante i primi anni di età: il gemello “meno intelligente”, cioè, era quello con minori capacità di lettura e l’apprendimento della facoltà aveva originato alcune problematiche, non riscontrate invece nel suo omologo.

Un indice di sviluppo cerebrale

Nonostante alcuni limiti della ricerca britannica, si può dire che da un punto di vista numerico lo studio confermi quanto antropologi e sociologi di tutto il mondo avevano finora solo ipotizzato: la lettura influenza lo sviluppo cerebrale in modo determinante e può rappresentare un indice per identificare e correggere eventuali lacune presenti nel processo di sviluppo cerebrale in età infantile.

Si consigliamo quindi ai genitori di acquistare alimentare la passione per i libri nei propri figli, vagliando le loro reali capacità di lettura ad alta voce, per verificare se abbiano qualche problema di comprensione dei vocaboli per poter intervenire prontamente.