La Procura di Roma ha aperto le indagini sul test d’ingresso dell’8 aprile presso l’Università di Tor Vergata a seguito di un esposto dell’UDU su alcune anomalie
L’Unione degli universitari ha inviato un’esposto alla Procura della Repubblica di Roma su alcune anomalie riscontrate durante il test d’ingresso di Medicina dell’Università all’università di Tor Vergata dell’8 aprile. Nella querela si afferma che durante il quiz, che in futuro dovrebbe sparire per far posto ad una valutazione al secondo anno, gli studenti non hanno rispettato le distanze stabilite fra un banco e l’altro e hanno utilizzato tranquillamente il cellulare. Inoltre, c’è un elevato numero di nuove matricole provenienti tutte dalla stessa provincia che ha fatto insospettire l’UDU. La Procura ha quindi deciso di aprire un’indagine per verificare i fatti contestati.
A Tor Vergata cellulari, copiature e altre anomalie
Nell’esposto presentato da Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli universitari, si afferma che le aspiranti matricole dell’università di Tor Vergata si sono disposte come preferivano e senza mantenere la distanza di un banco vuoto prevista dalla normativa ministeriale. Alcuni degli studenti seduti vicini hanno un punteggio identico in ogni materia del test, circostanza che secondo Scuccimarra dal punto di vista statistico “è praticamente impossibile e tocca percentuali di probabilità bassissime”. Tra questi ci sarebbero 79 ragazzi della provincia di Trapani, su 210 posti disponibili, che hanno ottenuto un punteggio idoneo per l’immatricolazione. La maggior parte di loro avrebbe frequentato una scuola privata per la preparazione ai quiz.
Durante la prova gli studenti pare abbiano parlato tra loro ed usato i cellulari e tra i partecipanti al test ci sarebbero anche “medici, odontoiatri e parenti”. Un’altra anomalia riguarda la scheda anagrafica, “imbustata in supporti di consistenza e grammatura non sufficiente ad impedire di leggere controluce il contenuto posto all’interno”.
Anomalie in tutta Italia
Le anomalie durante i test d’ingresso non riguarderebbero solo quello dell’università di Tor Vergata ma anche altri atenei sparsi per tutto il Paese. “Le indagini – ha spiegato l’avvocato Michele Bonetti che ha collaborato all’esposto – si stanno estendendo a macchia d’olio: su Bari abbiamo depositato un’ulteriore querela per la nota vicenda del plico rubato che ha determinato un’impennata dei voti di alcuni candidati; altra inchiesta è stata aperta per fatti verificatasi alla Seconda Università di Napoli e alla Federico II. Il problema non è, dunque, solo su Bari e Tor Vergata, ma a quanto pare sono emerse altre due sedi del Nord Italia ove mancano altri plichi.”




