La NASA afferma che i ghiacci del Polo Nord non si sono mai ritirati così tanto. Lo scioglimento è favorito dalla presenza di “neve scura”

Non c’è pace per il Polo Nord. Mentre in Antartide, grazie al fatto che il buco dell’ozono si sta stringendo,  lo scioglimento dei ghiacci è rallentato, non si può dire la stessa cosa dell’Artico. La NASA, che ha predisposto nuovi finanziamenti per il suo programma di voli spaziali, afferma che quest’anno si è raggiunto il minimo storico di concentrazioni di ghiacci e questi non sono mai stati così sottili.

La National Show and Ice Data Center, in Colorado, ha calcolato che i ghiacci dell’Artico si sono ritirati di oltre 5 milioni di chilometri quadrati. Il Polo Nord non è mai stato così poco esteso come adesso e l’aumento della temperatura terrestre non farà che accelerare la sua scomparsa, che alcuni esperti prevedono avverrà addirittura nel 2020.

Il Polo Nord di scioglie a causa della “neve scura”

Quest’anno l’estate è stata particolarmente fredda ma secondo i ricercatori ciò non è bastato a fermare il processo di ritiro dei ghiacci. La causa principale di questo record negativo è ovviamente gli incendi boschivi e l’inquinamento atmosferico, che nel 2013 ha raggiunto livelli da record per quanto riguarda i gas serra. La presenza di sostanze pericolose per l’ambiente nell’aria ha provocato un aumento della neve scura, ovvero uno strato di ghiaccio ricoperto da fuliggine (crioconite) che riduce la capacità riflettente e aumenta la velocità di scioglimento.

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neve scura

La scomparsa dell’Artico non solo sarà un perdita enorme per l’ambiente ma provocherà anche un danno economico stimato in 60mila miliardi di dollari. L’Unione Europea ha quindi fatto pressioni affinché sia realizzato un santuario che tuteli il Polo Nord dallo sfruttamento commerciale e dall’inquinamento.