La quantità di plastica che galleggia negli oceani è impressionante, si parla di oltre 250 mila tonnellate, per un totale di 5.250 miliardi di frammenti

In realtà, nonostante questo numero potrebbe sembrare incredibile, gli studiosi ritengono che manchi del materiale plastico all’appello e dato che solo il 13% della plastica rinvenuta è di piccole dimensioni gli esperti ipotizzano che molti microframmenti siano dispersi nell’ambiente, mangiati dai pesci, depositati sul fondo del mare oppure a riva. Le spiagge sono sempre più inquinate e una ricerca di Legambiente ha evidenziato che il 65% dei rifiuti sulle coste italiane è composto proprio da plastica. Anche se è stata sviluppata un’apposita App che aiuta a capire quanto inquina la plastica, alla luce di questi allarmanti dati è sempre bene fare la massima attenzione a cosa si butta e dove.

Oltre 250mila tonnellate di plastica

Lo studio ha raccolto i dati provenienti da 24 spedizioni scientifiche nel Pacifico e Atlantico settentrionale, nel Pacifico e Atlantico meridionale, nell’oceano Indiano, nel golfo del Bengala, nel Mediterraneo, dove a ripulire dalla plastica ci pensano delle apposite navi ecosostenibili, e lungo le coste dell’Australia. Aggiungendo i modelli delle correnti e dei venti, si è rilevato che gli oceani contengono 268.940 tonnellate di materiale plastico, composto soprattutto da reti da pesca, bottiglie, sacchetti e altro.

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E’ l’emisfero nord, con il 57%, a contenere più plastica. Un valore inferiore alle previsioni, dato che è qui che vengono prodotti la maggior parte dei rifiuti. Per questo motivo gli esperti sono portati a pensare che un parte della plastica sia stata trasportata nell’emisfero sud.