Si abbassa l’età di chi soffre di gravi disturbi alimentari quali anoressia e bulimia: già a 8-9 anni alcuni bambini ne presentano i sintomi

E’ l’allarme lanciato dai neuropsichiatri dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che in occasione della IV Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare hanno segnalato un aumento delle forme precoci di anoressia e bulimia tra i bimbi di 8-9 anni.

Il culmine a 14-15 anni

Gli esperti spiegano che l’anoressia nervosa, che si manifesta con una magrezza eccessiva, è sempre associata ad una visione distorta del proprio corpo e da pensieri ossessivi sul peso e le calorie ingerite. Sembra che chi ne soffre, oltre a non riconoscersi più alla vista, non si riconosca più nemmeno al tatto. Questa malattia, che secondo recenti studi potrebbe avere origini genetiche e non solo psichiatriche, purtroppo interessa sempre più spesso anche bambine e preadolescenti, giungendo al culmine intorno ai 14-15 anni e diventando allarmante verso i 18 anni, una volta che la maggiore età rende autonomi anche nei confronti dei genitori e c’è un confronto più diretto con i giudizi degli altri.
Un quadro utile per capire la portata del fenomeno emerge dai dati del 2014, durante il quale nell’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sono arrivate 105 ragazze affette da disturbo del comportamento alimentare, di cui 44 sono state ricoverate per anoressia nervosa considerata grave. Secondo uno studio dell’Università di Seul è l’ossitocina, l’ormone dell’amore, l’arma segreta per vincere l’anoressia, in quanto indurrebbe una propensione alla scelta di cibi ipercalorici e una maggior tolleranza verso forme del corpo più rotonde e abbondanti. Contro le abbuffate compulsive tipiche della bulimia, sembra che invece la soluzione sia un farmaco per l’Alzheimer.

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