Nel 2009 Tim Cook si offrì di sottoporsi a un trapianto di fegato per aiutare l’amico Steve Jobs a curarsi dalla malattia che lo avrebbe ucciso, ma lui reagì con rabbia

Si scoprono nuove indiscrezioni sulla vita del fondatore di Apple Steve Jobs. A marzo uscirà negli Stati Uniti una nuova biografia intitolata “Becoming Steve Jobs” che rivela un lato inedito dell’uomo che è diventato un mito all’interno del mondo della tecnologia come la profonda amicizia che lo legava al suo successore nel ruolo di CEO Tim Cook. L’attuale numero uno di Apple, che è convinto che Apple Watch cambierà lo stile di vita degli utenti, avrebbe voluto aiutare Jobs a salvarsi dalla malattia che ne ha poi provocato la morte, ma lui avrebbe rifiutato.

Tim Cook voleva donare il fegato a Steve Jobs ma lui si arrabbiò

Nel 2003 a Jobs fu diagnosticato un raro tumore delle cellule neuroendocrine pancreatiche. Sei anni dopo, Cook scoprì di avere lo stesso gruppo sanguigno dell’amico e gli propose di donargli una parte del suo fegato per aiutarlo a sconfiggere la malattia. Inaspettatamente Jobs reagì alla proposta del collega con un veemente scatto d’ira e preferì curarsi cambiando la propria dieta. “Nei 13 anni che ci conoscevamo, Steve mi ha urlato contro quattro-cinque volte – e questa è stata una di quelle volte”, ha confessato Cook.  Nel 2009 Jobs fu però costretto a sottoporsi a un trapianto di fegato a Memphis ma purtroppo per lui ciò non fu sufficiente a salvargli la vita. Il fondatore di Apple è morto il 5 ottobre 2011.

Leggi anche:  Synlab, due giornate di esami gratuiti per le infezioni sessualmente trasmissibili

Nella biografia si legge anche che Jobs era intenzionato ad acquisire Yahoo! per scalfire il monopolio di Google nell’ambito delle ricerche online e viene confermata la voce che il fondatore di Apple, che aveva individuato in Android il nemico da sconfiggere, non volesse proprio realizzare un televisore con il marchio della Mela.