Incubi, cosa succede nel nostro cervello?

Svegliarsi all’improvviso dopo un incubo e trovarsi nel letto paralizzati dalla paura: chi soffre della cosiddetta paralisi del sonno, attribuisce spesso il fenomeno ad entità sovrannaturali

A chi non è mai capitato di svegliarsi di soprassalto per un brutto sogno? Probabilmente a tutti. Non a tutti però succede di ritrovarsi completamente sudati e paralizzati dal terrore. Un fenomeno che può colpire fino al 40% della popolazione e che viene ancora incredibilmente associato a entità sovrannaturali. Ben il 38% di chi ne soffre attribuisce la colpa ad un fantasma.

Tra fantasmi e creature mitologiche

E’ quanto emerso da uno studio condotto dall’Università di Padova, su un gruppo di persone che hanno accusato almeno un episodio di paralisi del sonno.
I risultati della ricerca saranno presentati al Congresso Europeo della Psicologia all’Università Bicocca di Milano. L’esito della ricerca è piuttosto sconcertante, se si pensa che oltre al 38% di individui convinti che sia colpa dei fantasmi, ce n’è un 28% che crede si tratti della “Pandafeche”, una creatura mitologica a metà tra una strega e una bestia demoniaca, molto popolare in molte leggende locali, in tutto il mondo.

Un meccanismo di sicurezza

In realtà il fenomeno ha una spiegazione scientifica semplice: la paralisi nel sonno consiste nell’incapacità di muoversi quando ci si risveglia durante la fase del sonno cosiddetta Rem, quella durante la quale si producono i sogni. In questa fase il corpo normalmente si paralizza proprio per impedirci di prendere parte attiva ai sogni, rischiando di farci male involontariamente muovendoci nel sonno. Una sorta di meccanismo naturale per metterci in sicurezza. Uomini e donne sono afflitti da tipi di incubi diversi, che possono rendere il sonno un vero inferno. Di recente un team di ricercatori tedeschi ha escogitato un innovativo sistema per sconfiggerli, mediante una piccola scossa al cervello.

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