Basta guardare questa fotografia in bianco e nero: cosa ci vedete? Ecco come i ricercatori di Cardiff e Cambridge hanno spiegato la tendenza di alcune persone alle allucinazioni
Apparentemente l’immagine che viene proposta per il test sembra non avere alcun senso. Ma provate a confrontarla con la foto in basso, a colori. Solo adesso riguardando con attenzione quella in bianco e nero, è possibile scorgere il profilo di un bambino.
Un processo naturale
Lo studio in dimostra grazie a queste immagini come il cervello tenda a riempire le lacune dei dati visivi, così come di quelli uditivi: una capacità che spiegherebbe il motivo per cui alcune persone sono inclini ad avere allucinazioni, che spesso vengono associate a disturbi psicotici.
La ricerca mette in luce come le allucinazioni in realtà siano dovute a un processo naturale del cervello, che cerca di dare un senso al mondo anche quando non lo trova. Per questo motivo ognuno di noi prima o poi sperimenta questa esperienza.
Su 18 volontari, le persone con fasi iniziali di psicosi hanno dimostrato di risolvere meglio le immagini in bianco e nero, come questa del bambino usata come test. Non è la prima volta che immagini dal significato ambiguo vengono proposte per sondare le modalità di percezione del nostro cervello, come la foto enigmatica del gatto che saliva (o scendeva?) le scale oppure l’enigma sul colore del vestito che impazzava su Facebook lo scorso inverno.
Il cervello colma le lacune con l’esperienza
Il cervello tende quindi a prevedere ciò che si aspetta di sperimentare, sia in termini di immagini che di suoni. Compensa la realtà dove questa è carente di informazioni. E’ la nostra conoscenza preventiva a completare un quadro di percezione che a volte è incompleto o approssimativo. Per fare un esempio, se una persona che vive con un gatto nero in casa vede passare rapidamente con la coda dell’occhio una forma nera in movimento, subito pensa che si tratti del gatto, nonostante non l’abbia visto chiaramente.
Persone con patologie della mente sperimentano psicosi, una perdita grave di contatto con la realtà in cui le persone possono vedere, sentire, annusare e gustare cose che non sono effettivamente reali. In questo caso si parla di vere e proprie allucinazioni.
Il prof Paul Fletcher dell’Università di Cambridge, ha spiegato:
“Avere un cervello predittivo è molto utile – ci rende efficienti e abili a creare un quadro coerente di un mondo ambiguo e complesso. Ma significa anche che non siamo molto lontani dal percepire le cose che non sono effettivamente lì, e questa è la definizione di allucinazione.”