Secondo uno studio americano la dieta vegetariana dopo centinaia di generazioni modificherebbe il Dna umano

Ad affermarlo è una ricerca della Cornell University pubblicata su Molecular Biology and Evolution, che spiega come le popolazioni che hanno condotto questo tipo di dieta per molte generazioni, come ad esempio quella indiana, presentano una mutazione genetica per alcuni aspetti positiva, ma per altri pericolosa per lo sviluppo di malattie cardiache e cancro. Non è la prima volta che la scienza mette in dubbio i benefici dell’alimentazione “green”, che secondo uno studio dell’Università di Oxford non porterebbe a un aumento delle longevità, come molti sostengono, considerando questa dieta un vero e proprio elisir di lunga vita.

Un gene modificato

Lo studio ha comparato centinaia di genomi di una popolazione principalmente vegetariana di Pune, in India, con quelli di persone onnivore del Kansas, riscontrando differenze notevoli. Il Dna risulta modificato nel gene “FADS2” che controlla la produzione di acidi grassi nel corpo.

“Questa – spiega Tom Brenna, professore della Cornell, al Telegraph – è apparsa nel genoma umano tempo fa e si è tramandata nelle generazioni successive in popolazioni con una dieta vegetariana.”

Vegetariani sì, ma limitando gli oli vegetali

“Coloro che hanno antenati vegetariani sono più inclini a portare caratteristiche genetiche connesse a un metabolismo più rapido di acidi grassi dalle piante”, continua Brenna. Un effetto secondario è però l’aumento della produzione di acido arachidonico, che viene normalmente associato all’aumento di malattie infiammatorie e di tumori se abbinato a una dieta ricca di oli vegetali, come l’olio di semi di girasole.

“Il messaggio per i vegetariani è semplice – aggiunge -. Usino oli vegetali con basso contenuto di acido linoleico Omega 6, come l’olio d’oliva”.

Non è solo la popolazione indiana essere risultata geneticamente mutata per la dieta vegetariana. Anche in altre popolazioni di Asia e Africa, che si nutrono prevalentemente di verdura e frutta, è stato riscontrato lo stesso tipo di mutamento del Dna.

Inoltre è stato scoperto che una variante del gene (l’allele) adattata alla dieta marina è stata rilevata nella popolazione degli Inuit in Groenlandia, che hanno una dieta principalmente a base di pesce.

Leggi anche:  Depurare il fegato dopo un'abbuffata: guida all'alimentazione