«Ho troppi interessi, non ho il tempo di invecchiare». Parola di Roberto Vacca, 89 anni, ingegnere, ricercatore, divulgatore scientifico, tra i primi in Italia a occuparsi di automazione del calcolo e sistemi esperti. Cultura politecnica, timbro di voce alla Gassman, ironia alla Flaiano, più “fico” di Sean Connery e quel guizzo laterale che fa la differenza. In lui, l’uomo di scienza fa pace con l’umanista. Intellettuale poliedrico, per certi versi rinascimentale, ma con lo sguardo ben attento ai temi della contemporaneità.
Lavoro, digital divide, conoscenza, crescita, innovazione e futuro. Nel suo ultimo libro, Come fermare il tempo (2016, Mondadori), descrive la riscossa dei “vecchi saggi” e ci mette in guardia dai rischi e gli inganni del tempo. Più che un manuale di resistenza umana, il libro è un vero e proprio manifesto. E quella di Roberto Vacca è una mano tesa a tutti, top manager e giovani startupper, nonni pigri e direttori in pensione, CIO e venture capitalist. «Molte decisioni che ci riguardano sono sbagliate» – spiega Roberto Vacca. «Le prende chi ha potere su di noi». Possiamo fare in modo che le cose vadano meglio?
[Tweet “#ComeFermareilTempo Roberto #Vacca «Non ho il tempo di invecchiare» @Librimondadori”]
«Alcune fedi o -ismi propongono soluzioni positive, ma astratte. Bisogna diffidare dalle facili speranze e aiutiarsi da soli. Girano miliardi di miliardi di parole, disseminate da giornali, radio, TV, internet, social. Sono improvvisate, talora insensate» – continua Roberto Vacca. «Mirano spesso a farci usare prodotti, a favorire interessi altrui, a sottrarci soldi, ad aggregarci in comunità. Certi giovani corrono rischi di cui non hanno idea. Limitano le loro scelte». Negli anni Sessanta, la controcultura americana ripeteva: «Non fidarti di chi ha più di 30 anni. Oggi, alcuni “rottamatori” contemporanei sono fautori della meritocrazia. Però meriti, intelligenza, conoscenza sono scarsi nei loro progetti». Nello scenario di economie fragili e arsenali nucleari che possono sterminarci tutti, di sistemi tecnologici complessi e gestiti da computer secondo strategie fallibili, serve immaginazione per far evolvere la società e l’economia in modo positivo.
«La Cina – a parte inquinamento, disuguaglianze, finanza criticabile – registra successi enormi. Il merito è in parte dovuto al Nuovo Confucianesimo, che rivaluta doti insospettate, memorie dettagliate e buon senso dei vecchi. Certo alcuni sono pigri. Non hanno fiducia in se stessi. Si offendono se inascoltati. E vanno risvegliati». Roberto Vacca per sua stessa ammissione non ha grande messaggio risolutivo. E dichiara: «Però ci provo».