La sostanza psicoattiva contenuta nei funghi allucinogeni potrebbe aiutare a sconfiggere la depressione nei casi di resistenza ai trattamenti

E’ quanto emerso da uno studio pilota condotto presso il Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicati su Lancet Psychiatry. I 12 pazienti che si sono sottoposti allo studio hanno mostrato una diminuzione dei sintomi per almeno tre settimane. Sette persone hanno continuato a rispondere positivamente alla cura per tre mesi. Cinque sono rimasti in remissione per oltre tre mesi.

Il cervello raggiunge uno stato onirico

Molti dei volontari hanno riferito di un’esperienza profonda e positiva,che ha mutato la loro percezione del mondo esterno. Del resto, non è la prima volta che i funghi allucinogeni vengono utilizzati per alleviare i sintomi della depressione, in quanto portano il cervello in uno stato onirico che aiuterebbe a combatterla. Un’altra ricerca aveva individuato nella ketamina un possibile rimedio alla depressionedisturbo che secondo alcuni ricercatori porterebbe ad invecchiamento precoce. C’è chi dice che il vino, se bevuto in piccole dosi, sia di grande aiuto; è stato persino inventato uno spray nasale che sembra dare ottimi risultati, anche se che alcuni studiosi sostengono che il sorriso sia la miglior medicina, anche in questo caso.

Le potenzialità della psilocibina

I ricercatori guidati da David Nutt, docente di psico-neurofarmacologia presso l’Imperial College, hanno testato le potenzialità della psilocibina, che agisce sul sistema serotoninergico, per aiutare pazienti depressi non rispondenti ai trattamenti farmacologici. Il campione scelto è un ristretto gruppo di pazienti depressi: 6 uomini e 6 donne dai 30 ai 64 anni di età. I pazienti hanno ricevuto le capsule di psilocibina in due sessioni a dosaggi diversi distanziate di 7 giorni l’una dall’altra. Ogni sessione ha previstoo un’analisi accurata di pressione del sangue, frequenza cardiaca e l’intensità auto-riferita degli effetti della psilocibina, e i pazienti sono stati visitati da uno psichiatra il giorno successivo e uno, due, tre, cinque settimane dopo aver ricevuto la seconda dose.

Lo studio ha confermato l’efficacia di questa sostanze nel curare la depressione, senza effetti collaterali, anche se il prossimo passo sarà necessariamente uno studio su un campione più esteso.

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