La memoria può trarre giovamento da alcuni alimenti, che sono determinanti nel preservare il cervello dalle malattie neurodegenerative

Mentre alcuni cibi favoriscono la perdita di memoria e i vuoti cognitivi, sembra che esista invece una corretta alimentazione per preservare intatta la memoria.

A sostenerlo è la ricercatrice Elisabetta Menna, facente capo all’istituto Humanitas di Rozzano, che ha fornito una sorta di vademecum alimentare contro il declino delle facoltà cognitive.

Preservare la memoria con l’avanzare del tempo richiede infatti un’alimentazione attenta e specifica, secondo la ricercatrice. Fondamentale è il consumo di elevate quantità di uova e germi di grano, che contengono molta vitamina B e colina, linfa vitale per le strutture sinaptiche del cervello. In questo modo si possono mantarene attivi i neuroni, in modo che siano sempre pronti a richiamare un evento alla memoria.

Cioccolato e caffè, un toccasana per il cervello

Promossa a pieni voti anche l’accoppiata cioccolato fondente-caffè: è stato dimostrato che, oltre a non fare male al cuore, i principi attivi di tipo alcaloide in essi contenuti consentono una continua stimolazione cerebrale e un aumento del livello di vigilanza, importanti per preservare la memoria a lungo termine, così come anche la menta e il rosmarino, secondo una recente ricerca inglese.

Ottimo anche il merluzzo, ricco di omega-3, le arachidi e i semi di girasole. Consumare regolarmente questi cibi apporta al cervello la giusta quantità di vitamine e sali minerali che proteggono i neuroni e le sinapsi da un potenziale decadimento.

Parlando di verdure, broccoli e gli spinaci sono un toccasana per il cervello grazie alla presenza di un elevato quantitativo di acido folico e di luteina, principio di tipo antiossidante contro l’eccesso di radicali liberi.

La dieta della memoria comprende anche i mirtilli, vasodilatatori anche per la miro-circolazione periferica a livello cerebrale, ma anche le noci e la curcuma, che contiene alcuni principi attivi che ritardano o scongiurano la comparsa del morbo di Alzheimer. Recentemente è stato dimostrato che la stimolazione elettrica transcranica con corrente continua può migliorare la comunicazione tra neuroni, potenziando la memoria.

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