Le vittime degli effetti dei cambiamenti climatici aumenteranno inesorabilmente nei prossimi anni

L’allarme è stato lanciato per l’ennesima volta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che a partire dal 2030 stima 250 mila morti in più all’anno dovuti al surriscaldamento globale del nostro Pianeta. Dati che sono stati resi noti nell’ambito della seconda conferenza sul clima svoltasi a Parigi.

Le vittime del caldo presentano sintomi quali stress, malnutrizione infantile, malaria e diarrea. L’incontro tra i ministri della Salute dei governi mondiali, voluto dall’Oms e dal governo francese è solo una prima tappa verso la Conferenza sul clima COP22, in programma in Marocco il prossimo novembre.

I Governi devono intervenire

”Il peso delle malattie e delle morti causate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento dell’aria – spiega Flavia Bustreo, vice direttore generale Salute della famiglia, delle donne e dei bambini dell’Oms – non solo è tragico, ma anche evitabile. Stiamo lavorando con i governi e le comunità internazionali per contribuire al tentativo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Monitoreremo attentamente i progressi, per tracciare e comunicare i risultati sulla salute e condividere quelle azioni che si traducono in vite salvate”.

Emerge anche che solo l’1,5% dei finanziamenti internazionali è destinato ai cambiamenti climatici e a progetti per la salute, mentre i costi dei danni diretti alla salute dovuti al clima saranno compresi tra i 2 e i 4 miliardi di dollari entro il 2030. Gli esperti hanno previsto un innalzamento delle temperature fino a quasi 5 gradi nei prossimi 100 anni, tanto che bisognerebbe correre ai ripari entro il 2030 se si vuole sperare di salvare il Pianeta. Il surriscaldamento globale sta progressivamente  sciogliendo i ghiacci minacciando gravemente la biodiversità e mettendo a rischio ben 720 patrimoni dell’UNESCO. La causa principale è sempre l’uomo, che incidendo profondamente sul clima metterà gravemente a rischio la nostra salute nel prossimo futuro.

Cina e India le più colpite

Alla luce di questo drammatico quadro è ancora fondamentale che i Paesi adottino politiche volte a ridurre gli effetti del clima su settori economici come i trasporti e l’energia, favorendo l’uso di sistemi di trasporto più sostenibili come le due ruote o gli spostamenti a piedi, incoraggiando così anche l’attività fisica.

Del resto, le stime sono catastrofiche e fanno pensare ad una apocalisse meteorologica: nei prossimi 15 anni le ondate di calore causeranno 38 mila morti; la diarrea mieterà 48 mila vittime; la malaria 60 mila; la malnutrizione 95 mila.

India e la Cina saranno i Paesi più colpiti, un tragico scenario al quale sembra sempre più difficile porre rimedio.

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