Aids, la cura definitiva grazie alla tecnica taglia-incolla del Dna

Se ne parla al 15° Congresso Internazionale Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali

Questo è solo uno degli argomenti trattati dagli oltre 800 gli specialisti presenti, provenienti da tutta Italia e dall’estero. Secondo le stime della Simit, nonostante siano oltre 90mila le persone attualmente in terapia il virus dell’Hiv, almeno 20-30mila persone non sono ancora consapevoli dell’infezione. Delle circa 4mila nuove diagnosi di infezione registrate ogni anno, oltre la metà è stata diagnosticata quando l’infezione aveva già raggiunto uno stadio avanzato. Un altro dato riportato vede gli omosessuali maschi che non usano il preservativo 20 volte più a rischio di contrarre il virus rispetto agli eterosessuali.

La malattia non è ancora sconfitta

«Le persone che hanno una infezione sia da Hiv che da Hcv – spiega il vicepresidente della Simit Massimo Galli – presentano un andamento della malattia epatica più rapido. Uno dei temi caldi del momento è il poter estendere al massimo possibile delle persone con coinfezione Hiv-Hcv, le terapie con farmaci anti Hcv ad azione diretta (Daa). Superando le barriere di ordine economico fino ad ora imposte, che hanno limitato le possibilità di terapia solo a coloro che presentavano una malattia epatica già avanzata. Le regioni italiane con il numero più alto di persone che vivono con Hiv/Aids sono Lombardia, Lazio e Liguria. Per merito della terapia la mortalità per Hiv/Aids è crollata, la qualità di vita per le persone colpite è molto migliorata, così come la loro aspettativa di vita. Tuttavia la malattia non è sconfitta e alla sospensione della terapia segue di regola la ripresa della replicazione del virus e della progressione della malattia, che resta se non trattata inesorabilmente fatale».

Recentemente un nuovo protocollo condotto in Inghilterra ha portato a importanti risultati che fanno sperare nell’ambito della ricerca di una cura definitiva dell’Hiv. Ultimamente si stanno facendo passi importanti nella sperimentazione di nuove terapie per fermare l’Aids, come il nuovo rivoluzionario farmaco messo a punto in Florida in grado di bloccare l’Hiv. In California è stato avviato un progetto basato su una speciale pillola, che abbatte le probabilità di infezione da Hiv, per la cui prevenzione è stato prodotto in Italia un vaccino che sembra funzionare.

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L’Hiv in Italia

Nel nostro Paese sono 120.000 le persone affette da Hiv, che convivono con la malattia. I nuovi casi ogni anno sono 4mila, soprattutto giovani tra i 25 e i 29 anni. Purtroppo si riscontra ancora che il 60% delle nuove diagnosi avviene in una fase tardiva dell’infezione.

In Italia la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali non protetti (l’84.1% di tutte le segnalazioni).

Il 37% degli italiani non si è mai sottoposto al test Hiv e il 5% delle persone che vivono con Hiv non lo avrebbero mai detto al proprio partner. Il 40% non rivela ai familiari di aver contratto il virus e il 74% non lo dichiara nel contesto lavorativo.