Secondo una ricerca dell’Università di Torino l’inquinamento sarebbe responsabile di mutazioni genetiche
Gli effetti negativi dell’inquinamento urbano sulla salute sono ormai noti a tutti: oltre a peggiorare le condizioni di chi soffre di attacchi d’asma, lo smog, che nelle grandi città viene respirato dall’80% della popolazione, danneggia persino i denti e accelera l’invecchiamento della pelle. Inoltre una recente ricerca ha dimostrato come le minuscole particelle inquinanti possano arrivare al cervello e causarne il declino cognitivo.
A Torino, città dove è stata sperimentata la prima “Pure Air Zone”, uno studio Mapec Life condotto dall’Università in collaborazione con altri atenei ha scoperto che lo smog potrebbe persino causare mutazioni del Dna.
L’analisi, che ha coinvolto 1200 bambini delle elementari che vivono a Torino ma anche a Lecce, Pisa, Brescia e Perugia, evidenzia dati allarmanti: un bambino torinese su due, potrebbe avere più predisposizione ad ammalarsi di cancro da adulti.
A Torino il record di mutazioni genetiche
Ai bambini che risiedono a Torino e che frequentano tre scuole elementari – la Ilaria Alpi, la Tommaso e la Gobetti – è stato fatto un prelievo del Dna dalla mucosa della bocca tramite spazzolino ed è stato riscontrato che oltre la metà dei campioni presentava almeno un indicatore di una mutazione genetica. Sono state misurate anche le concentrazioni dei fattori inquinanti nei cortili delle scuole e proprio a Torino si è registrato il record negativo di “mutagenicità”, mentre Brescia ha il primato delle polveri sottili con la maggiore tossicità. Ulteriori analisi verranno comunque effettuate per chiarire se queste mutazioni siano causate solo dall’inquinamento o se intervengano altri fattori in concomitanza.