Un semplice orologio è in grado di rivelare il tremore da Parkinson

L’invenzione è frutto di una ricerca italo-britannica, che ha messo a punto un orologio da polso capace di eseguire un test in soli 10 secondi, allo scopo di diagnosticare il Parkinson. Il dispositivo è infatti in grado di capire il tremolio delle mani di chi lo indossa sia un tremore essenziale, che non presenta un’evoluzione progressiva, o se si tratti di Parkinson.

Accuratezza del 92%

Questo innovativo strumento, il cui brevetto è già stato depositato, nasce da un’idea dei ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in collaborazione con l’Università di Oxford.

Il dispositivo è oggetto del congresso internazionale su Parkinson e disturbi del movimento, attualmente in corso a Vancouver. Primo autore della ricerca e co-titolare del brevetto è il dottor Lazzaro Di Biase, neurologo presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, che spiega così l’innovativo strumento: «Da molti anni i neurologi tentavano di arrivare a ciò che abbiamo scoperto: un indice diagnostico non invasivo della malattia di Parkinson con un’accuratezza vicina al 92 per cento». I risultati rivelerebbero un’esattezza superiore dell’80 per cento rispetto alla diagnosi clinica e anche rispetto ai risultati della Spect cerebrale, esame diagnostico che utilizza un tracciante radio-nucleare, un sistema però considerato dannoso per la salute e quindi non usato in tutte le strutture ospedaliere.

Invenzione interessante ma non risolutiva

“Lo strumento è sicuramente interessante – spiega Gianni Pezzoli, direttore del Centro parkinson Cto di Milano e presidente dell’Associazione Italiana Parkinsoniani – ma non per fare diagnosi di Parkinson bensì per distinguere le varie tipologie di tremore. Solo nel 60-70% di pazienti con Parkinson vi è tremore di riposo e lo strumento è in grado di riconoscerlo. E i restanti pazienti che non hanno ne avranno mai tremore che pure hanno un Parkinson certo? Lo strumento è in grado di riconoscere il tremore di riposo da quello di movimento (tremore essenziale) ma almeno il 10% dei pazienti con Parkinson ha anche tremore essenziale. È quindi un apparecchio interessante, perché a basso costo, ma certo non risolutivo.”

Guardando ai dati di diffusione della malattia, in Italia i pazienti affetti da Parkinson sono circa 300mila, di cui uno su quattro ha meno di 50 anni, il 10 per cento ha meno di 40 anni e nella popolazione generale circa un ultraottantenne ogni 50 ne è affetto. Parlando invece di tremore essenziale, si tratta del più frequente disordine del movimento con una prevalenza del 6 % in soggetti di che supera i 60 anni. Dopo il braccialetto hi-tech sviluppato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per monitorare i sintomi del Parkinson, un’altra ricerca ha portato alla diagnosi dei sintomi della malattia dalla saliva. Lo stesso Istituto Sant’Anna aveva messo a punto in precedenza una rivoluzionaria tecnica di stimolazione wireless che consente  di accendere e spegnere a distanza le cellule nervose, con  l’idea di aprire la strada ad una nuova stimolazione neurale non invasiva per patologie come il Parkinson.

Leggi anche:  La Settimana Mondiale del Cervello: comprendere e promuovere la salute del cervello