Uno studio ha sviluppato un algoritmo in grado di stabilire l’orientamento sessuale di una persona a partire dal viso

E’ possibile capire solo dal volto di una persona se è etero o omosessuale? Al di là della sua dubbia utilità, sembra che uno studio della prestigiosa Università di Stanford e pubblicato sul Journal of Personality Social Psychology ci sia riuscito, sviluppando un algoritmo ad hoc per questo scopo.

La ricerca è stata condotta su 130.741 foto di 36.630 uomini e 170.360 immagini di 38.593 donne, fornite da un popolare sito di incontri americano. Le foto sono state quindi selezionate, considerando solo quelle in cui i volti dei soggetti risultavano visibili in modo chiaro e netto, portando quindi a isolarne 5.326 relative a 14.776 persone (gay,etero,uomini e donne).

Mascelle e nasi a confronto

Tramite un software chiamato VGG.Face, l’intelligenza artificiale ha quindi analizzato le caratteristiche dei volti di ogni individuo, mettendole in relazione con i rispettivi orientamenti sessuali. Michal Kosinksi e Yilun Wang, autori della ricerca, spiegano che uomini e donne omosessuali disporrebbero caratteristiche di genere atipiche, espressioni, strutture morfologiche e atteggiamenti che si sintetizzerebbero nella valutazione che i gay apparirebbero più femminili e viceversa. In particolare si potrebbero individuare caratteristiche ricorrenti, anche queste discutibili, secondo le quali i gay avrebbero la mascella più affusolata e sottile, nasi più lunghi e fronti più ampie degli eterosessuali mentre le lesbiche presenterebbero mascelle più massicce e fronti più piccole comparate alle donne eterosessuali.

Risultati sorprendenti, ma discutibili

I risultati hanno evidenziato che l’algoritmo è riuscito ad individuare i gay con il 91% di precisione e le lesbiche con l’83%, un margine di esattezza decisamente sorprendente. Gli autori spiegano che a giocare un ruolo determinante nella possibilità di individuare l’orientamento sessuale a partire dal volto sono gli ormoni cui i feti sono esposti durante il loro sviluppo, che svolgono un ruolo importante nella costruzione delle strutture facciali e possono arrivare a determinare la sessualità di una persona. Tuttavia gli stessi autori ammettono che questo studio ha delle limitazioni, in quanto risultati così precisi si ottengono solo quando vengono messe a confronto le immagini di due uomini, uno dei quali omosessuale. Se vengono presi in considerazione casi più realistici l’algoritmo si è dimostrato meno efficace. La ricerca, il cui stesso scopo non sembra particolarmente sensato, è destinato a far discutere anche in quanto riapre il tema del legame tra fisicità e personalità, oltre che quello dei rischi legati alla riservatezza personale o alla discriminazione.

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