Secondo gli esperti l’allattamento al seno fa bene a vista e cervello del bebè

I medici della Società italiana di neonatologia spiegano l’importanza del latte materno, considerato “un farmaco essenziale”, sottolineando come invece i neonati pretermine invece non godano dei numerosi benefici dell’allattamento al seno. I neonati pretermine, nati prematuramente, vivono infatti le prime settimane di vita in modo molto diverso rispetto ai neonati che nascono nel termine previsto naturalmente.

Una difesa naturale

La risposta alla domanda su quale sia l’alimentazione ideale per un neonato dovrebbe essere una sola, secondo gli esperti, ed è proprio il latte materno, che va considerato come un farmaco essenziale in quanto in grado di aiutare il neonato prematuro ad affrontare eventuali patologie tipiche di questa delicata fase della loro vita. Oltre che fungere da difesa naturale contro le malattie, il latte della mamma sembra sia in grado di migliorare lo sviluppo cognitivo.

Nei casi di nascite premature invece il bambino viene ricoverato in terapia intensiva neonata e quindi non ha la possibilità di venire allattato al seno della madre. Se a questo si aggiunge lo stress per la nascita prematura e l’incapacità da parte del neonato stesso di ricevere il latte dalla madre, si può dire che purtroppo questi neonati non affrontano i primi giorni nelle condizioni ideali per il loro sviluppo.
In precedenza un altro studio condotto dai ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambini Gesù di Roma aveva dimostrato come il latte materno sia fondamentale per le difese immunitarie del neonato, funzionando come una “coperta” in grado di proteggerlo  di fronte a possibili infezioni. Inoltre l’allattamento materno determina un quoziente intellettivo più elevato nei bambini, tanto che i ricercatori dell’University College di Londra hanno persino evidenziato che sarebbe uno dei fattori che in età adulta potrebbe favorire una carriera professionale eccellente.

Latte materno anche per i nati prematuri

Fra i bambini nati prematuramente è molto bassa la percentuale di quelli che riescono a ricevere comunque il latte materno rispetto invece ai neonati a termine.  Tuttavia ci sono soluzioni che possono aiutare a superare questo problema, aumentando il numero di bambini in grado di assumerlo. Il dottor Stronati, presidente della Società di neonatologia italiana, consiglia di consentire alle madri il libero accesso alla terapia intensiva neonatale, in modo da iniziare la trasmissione del latte tramite l’allattamento al seno, fondamentale per superare situazioni critiche. Inoltre è necessaria una sensibilizzazione verso l’utilizzo delle banche del latte materno, che invece possono essere molto utili in queste circostanze ma di cui troppo spesso si ignora l’esistenza.

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