Le tecniche di produzione di automobili di Ford e i modelli sviluppati per le terapie oncologiche sono oggetto di uno scambio innovativo di idee, grazie alla condivisione di competenze tra i due settori

Dopo la diagnosi, Mike Butler, dipendente Ford divenuto paziente oncologico, ha intravisto l’opportunità di introdurre alcune tecniche utilizzate negli stabilimenti dove avviene la produzione di automobili, all’interno del Centre for Integrated Oncology (CIO) di Colonia, Germania, centro all’avanguardia nelle terapie oncologiche, in modo da agevolarne le attività di cura.

Mike Butler, Quality Director di Ford, in collaborazione con alcuni colleghi, anch’essi impegnati presso lo stabilimento produttivo di Ford a Colonia, ha condotto una ricerca e proposto alcune novità metodologiche al Centre for Integrated Oncology, che sono state attualmente implementate all’interno della struttura oncologica.

L’iniziativa si è sviluppata in un flusso di idee bidirezionale, grazie al personale ospedaliero del CIO, parte dell’University Hospital cittadino, che ha condiviso il proprio know-how nella raccolta e utilizzo dei big data con l’Ovale Blu, che li utilizzerà per la progettazione dei veicoli del futuro.

“Ho trascorso cinque anni tra reparti ospedalieri e ho avuto modo di riflettere su come potessi migliorare la vita dei pazienti”, ha raccontato Mike Butler, che ora si sta rimettendo. “L’idea mi è venuta quando ho realizzato che molti dei sistemi che assicurano il funzionamento rapido delle linee di produzione potevano essere applicati anche al modello ospedaliero. Al momento, stiamo vivendo uno scambio virtuoso di competenze che penso potrà influenzare positivamente anche il prossimo futuro.”

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Le tecnologie e i processi utilizzati nella produzione della Ford Fiesta, che hanno permesso all’impianto dell’Ovale Blu con sede a Colonia, di diventare uno degli stabilimenti di produzione più efficienti del mondo, sono state presentate a personale medico, per la prima volta, nel 2008.  Un team composto da 15 ingegneri di Ford ha, infatti, iniziato tale scambio di competenze dopo aver incontrato la dirigenza ospedaliera, pazienti, e personale medico e infermieristico.

Le linee colorate tracciate sulle pareti e sui pavimenti, sono state progettate per garantire una terapia meno stressante e più rapida, aiutando il personale, i pazienti e i visitatori a muoversi all’interno della struttura in modo più semplice mentre i grandi schermi contribuiscono a facilitare la comunicazione tra i diversi operatori sanitari. Il team di Ford ha anche proposto l’inserimento di stanze mobili, con pareti divisorie smontabili, in alternativa a reparti rigidi e stazioni di cura fisse. Tali accorgimenti all’impianto esistente, hanno già contribuito ad un miglioramento della gestione dei pazienti del 30%.

Nel frattempo, equipe composte da personale medico dell’ospedale stanno affiancando Ford nell’apprendimento dei processi da loro utilizzati per elaborare e sviluppare i diversi approcci adoperati per affrontare la ricerca di nuove terapie oncologiche. L’Ovale Blu sta applicando questo modello di pensiero outside the box allo sviluppo di nuove tecnologie e alla progettazione di veicoli futuri.

La medicina è una scienza in continua evoluzione in cui anche i più piccoli cambiamenti hanno un enorme impatto sulla vita dei pazienti”, ha affermato il Professore Dr Michael Hallek, appartenente all’equipe che ha avuto in cura Mike Butler. “Con l’aiuto di Ford, stiamo facendo enormi passi in avanti per migliorare le vite e le terapie di cui potranno beneficiare i futuri pazienti, negli anni a venire. E speriamo che alcune delle nostre metodologie possano aiutare Ford a sviluppare al meglio la mobilità del futuro”.

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