Positiva la sperimentazione contro il melanoma di un vaccino ricavato da microalghe e piante terrestri

Buone notizie nell’ambito della lotta contro il melanoma, uno dei tumori più aggressivi e di cui solo in Italia si registrano ogni anno 14 casi ogni 100mila uomini.

Un gruppo di ricerca del quale fa parte l’Università Vanvitelli insieme all’Icb-Cnr e all’Università di Genova ha approntato un vaccino derivato da prodotti naturali presenti in microalghe e in piante terrestri.

Pubblicato su Scientific Report, lo studio è riuscito infatti a identificare un nuovo componente vegetale per la preparazione di vaccini e si è rivelato efficace contro un modello sperimentale di melanoma a livello preclinico.

Un composto naturale

Battezzato Sulfavant, questo composto deriva da prodotti naturali presenti in microalghe marine e in piante terrestri e agisce stimolando le cellule dendritiche, che rappresentano la prima difesa del sistema immunitario, con il ruolo di individuare gli agenti dannosi per l’organismo. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature.

Il composto è stato brevettato e l’Istituto del Cnr ne sta progettando lo sviluppo mediante un accordo con la società spin-off bioSEArch, nata dalla collaborazione con la Stazione Zoologica ‘A. Dohrn’.

Potenziare le risposte immunitarie

“In questo lavoro descriviamo una nuova serie di sostanze, estratte da organismi marini, in grado di potenziare le risposte immunitarie verso i tumori – spiega Raffaele De Palma, docente di Immunologia Clinica ed Allergologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli – La disponibilità di queste sostanze apre la strada per l’esplorazione di nuovi approcci per la modulazione del sistema immune in varie patologie come quelle neoplastiche e quelle infiammatorie croniche, in cui il Sistema Immunitario svolge un ruolo determinante”.

“La stimolazione delle cellule dendritiche che caratterizza il Sulfavant, determinando il potenziamento della difesa naturale dell’organismo, rende il composto utilizzabile per lo sviluppo di trattamenti preventivi o terapeutici in varie malattie – spiega Angelo Fontana dell’Icb-Cnr – L’origine naturale della molecola e l’assenza di tossicità rilevata dai primi studi ci rende fiduciosi che possa essere utilizzato nella preparazione di vaccini.”.

I composti che agiscono amplificando la risposta immunitaria innescata dagli antigeni vengono chiamati adiuvanti e sono necessari per la preparazione dei vaccini di ultima generazione, con l’obiettivo di aumentare la risposta immunologica contro il cancro.

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