Inaugurata oggi all’ospedale Borgo Trento di Verona l’apparecchiatura  a ultrasuoni focalizzati per trattare il Parkinson

Si tratta del primo macchinario di questo tipo installato in Europa, grazie ad un investimento di oltre 7 milioni di euro, reso possibile da un contributo di 1,36 mld della Fondazione Cariverona. di 1, 36 mln. Identificata con l’acronimo di MRgFus, la macchina viene usata nel trattamento di patologie neurologiche, oncologiche e nel campo della salute della donna, per fibromi uterini e adenomiosi ed è in grado di curare in modo non invasivo patologie anche invalidanti, agendo persino sui tremori del Parkinson. Grazie a un recente studio è possibile verificare se questi sintomi siano causati effettivamente dalla presenza della patologia grazie ad un orologio in grado di diagnosticare il Parkinson in soli 10 secondi.

Ultrasuoni non invasivi

Francesco Cobello, direttore dell’azienda ospedaliera di Verona, spiega che il macchinario è l’unico a lavorare con un sistema di risonanza ad alto campo 3 Tesla, sfruttando gli ultrasuoni per distruggere le alterazioni benigne dei tessuti, senza alterare quelli sani circostanti.

Questo avviene attraverso un innalzamento della temperatura in modo controllato e preciso, grazie al supporto di “imaging” anatomico e termometrico della risonanza magnetica. La macchina è così in grado di alleviare il tremore essenziale, il dolore neuropatico, e il tremore dominante da Parkinson. All’inaugurazione è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Trattare patologie invalidanti

“Lo sviluppo di questa nuova medotica – ha concluso Cobello – applicata ai trattamenti delle patologie neurofunzionali, consente di risolvere in modo immediato e con estrema accuratezza sintomatologie talmente gravi da interferire con la vita normale. Pensiamo ad esempio al tremore causato dal Parkinson”. All’ospedale di Verona sono già state sperimentate diverse applicazioni per curare patologie fortemente invalidanti su un campione pazienti scelto da un un gruppo di neuroradagiologi, neurologi, neurochirurghi e fisici medici.
Una recente ricerca sta studiando il modo di bloccare il Parkinson con una terapia a base di antiossidanti, prima che si creino danni degenerativi, bloccando così il progredire della malattia.

   

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