Più esposti all’allergia i gruppi A e 0, rischio ridotto per B e AB

E’ vero che la carne rossa può fare male alla salute? Su questo argomento, che è da tempo oggetto di numerosi dibattiti, l’Airc ha di recente fatto chiarezza spiegando che l’eccessivo consumo può essere dannoso ma solo in caso di insaccati, salumi e carni in scatola. I prodotti confezionati di carne rossa e insaccati sarebbero dannosi per la salute quanto fumo e alcol e potrebbero rientrare nelle sostanze cancerogene definite dall’OMS.

Gli effetti della carne rossa

Eppure sono numerosi gli studi che mettono in luce i rischi insiti nel consumo eccessivo di carne e le sue ripercussioni negative sull’organismo, tanto che una ricerca ritiene sia responsabile di un aumento del 26% della mortalità. Esiste poi una vera e propria allergia alla carne rossa, che nonostante interessi una fascia ridotta della popolazione, secondo gli esperti va presa in considerazione. Ma chi rischia di soffrire di questo grave forma di intolleranza? Secondo uno studio presentato nel corso dell’ultimo congresso della società americana di asma, allergologia e immunologia, appena conclusosi a Orlando, le più esposte sarebbero le persone di gruppo sanguigno A o 0, mentre rischierebbero meno gli antigeni B e AB.

L’unica strategia è la prevenzione

A innescare l’allergia è la puntura di una zecca, la Lone Star (Amblyomma americanum), che porta alla formazione di anticorpi di tipo IgE, tipici dell’allergia verso l’Alfa-Gal. La reazione non è immediata, ma ritardata: si registra da tre a sei ore più tardi, rendendo più difficile associarla al consumo di questo alimento. Antonino Musarra, responsabile del servizio di allergologia del presidio ospedaliero di Scilla e presidente dell’Associazione degli Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri Italiani (Aaito), spiega che «non c’è una terapia nei confronti di questa allergia, motivo per cui l’unica strategia è quella della prevenzione. Non abbiamo ancora grandi dati su questo tipo di sensibilizzazione. In Italia, finora, la quasi totalità dei casi è stata riportata nel Nord-Est, raramente nel Nord-Ovest. Un solo caso in Italia centrale. Ma sono ancora troppo pochi i centri che possono scoprire questo tipo di allergia». 

«La nostra raccomandazione è che tutte le persone che vengono valutate per l’allergia alla carne rossa debbano ricevere la determinazione del gruppo sanguigno», spiega Johnathan Brestoff, patologo clinico e primo autore della ricerca presentata al principale congresso mondiale di allergologia.  

«A chi soffre di questa allergia capita di andare fuori a cena, mangiare una bistecca e svegliarsi nel corso della notte a causa di una reazione anafilattica: con perdita di coscienza e manifestazioni cutanee». 

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