Scoperto il gene che rende il pomodoro scuro e ricco di sostanze ossidanti

Si chiama Sun Black il pomodoro nero dall’elevato potere antiossidante ottenuto nel 2008 al PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa grazie a tecniche di seleziona tradizionali.
Tornato sul mercato nel 2015 in due varietà, iI pomodoro nero rientra legittimamente nella categoria dei ‘nutraceutici’, che apportano benefici di vario tipo alla salute, mentre non rientra negli ogm, al contrario del suo omologo viola, in quanto i suoi semi sono stati ottenuti attraverso la tradizionale tecnica dell’incrocio. Dopo una ricerca durata dieci anni per capire quale fosse il segreto della sua colorazione e delle sue incredibili proprietà antiossidanti, è stato lo stesso gruppo di ricerca che lo ha sviluppato a individuare il gene responsabile.

Più semplice ottenere nuove varietà

Il risultato, pubblicato sulla rivista Frontiers in Plant Science, è firmato da Pierdomenico Perata, coordinatore del laboratorio e rettore della Scuola Sant’Anna, e da Sara Colanero e Silvia Gonzali. 

“Adesso sarà più semplice selezionare nuove varietà”, ha detto Perata. Il pomodoro nero è stato il risultato di un incrocio tra il pomodoro Anthocyanin Fruit (Aft), dai frutti violacei, e quello chiamato atroviolacea (atv), con foglie ricche di antociani, le molecole antiossidanti tipiche dell’uva e dei frutti di bosco. Lo studio ha scoperto che il gene che colora il pomodoro nero deriva dalla varietà atv ed è stato probabilmente il risultato di un incrocio accidentale con una varietà di pomodoro selvatico, avvenuto decenni fa. Nella variante atv il gene che blocca gli antociani è inattivo, mentre nei pomodori rossi è attivo, basta quindi “silenziare questo gene repressore per ripristinare la capacità di produrre gli antociani”, ha spiegato Perata.

Sarà anche “molto più semplice selezionare nuove varietà di pomodoro nero SunBlack poiché la conoscenza della sequenza di Dna consente di verificare l’avvenuto incrocio con un semplice test del Dna, invece di dover attendere la produzione dei frutti per verificare l’effettiva presenza degli antociani”. 

I passi successivi della ricerca prevedono uno studio del Dna dell’altro ‘progenitore’ del pomodoro nero, la varietà Aft, e cercare di ottenere varietà sempre più ricche di sostanze antiossidanti. 

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