I risultati promettenti dell’impianto accendono nuove speranze per la guarigione da gravi patologie oculari

L’impianto di una nuova retina artificiale su cinque pazienti ormai ritenuti legalmente non vedenti ha aperto la strada alla possibilità concreta di curare la cecità causata da malattie dell’occhio quali la maculopatia, patologia retinica sempre più diffusa e ancora poco curabile. La nuova retina è costituita da un chip piccolissimo, di soli 2 millimetri, totalmente “wireless”. Un impianto che, secondo quanto anticipato da Andrea Cusumano del Policlinico di Tor Vergata, Presidente della Fondazione MACULA & GENOMA Onlus , ha dato risultati promettenti. Dell’intervento si parlerà a metà ottobre durante il Simposio MACULA TODAY 2018, dove verrà spiegata questa tecnica,  sperimentata per la prima volta su questa specifica patologia.

Cos’è la maculopatia

Al San Raffaele di Milano era già stato eseguito l’impianto di una protesi sottoretinica a una donna non vedente di 50 anni e altri microchip sono stati utilizzati in passato sui pazienti con retinite pigmentosa. La degenerazione maculare legata all’età è una delle patologie più gravi che possono colpire l’occhio. La “macula” è la parte centrale della retina e svolge un ruolo fondamentale per la visione dei dettagli, la capacità di riconoscere i volti e i colori, leggere e guidare; il suo danneggiamento progressivo rappresenta la prima causa di cecità e ipovisione nel mondo occidentale.

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