Selezionato il sito di atterraggio della missione ExoMars prevista per il 2021

Al termine di una riunione conclusasi in in Gran Bretagna, presso il National Space Center di Leicester, è stato deciso il luogo dove nel 2021 si poserà al suolo il rover della missione ExoMars, nata dalla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’agenzia russa Roscosmos e realizzata con un importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che contribuisce con il 40% dell’investimento totale.

Il luogo prescelto si chiama Oxia Planum ed è una pianura ricca di tracce di quell’acqua che in passato era presente anche sul Pianeta rosso, dove lo scorso luglio è stato trovato un grande lago di acqua liquida e salata. Se recentemente sono state rivenute molecole organiche su Marte che fanno pensare possa esserci stata un tempo la vita e che forse possieda i requisiti per accoglierla nuovamente, fino ad allora non era ancora stata mai trovata dell’acqua allo stato liquido.

La decisione del sito di atterraggio è stata maturata dopo due giorni di confronto tra 40 ricercatori e tecnici, inizialmente indecisi tra l’Oxia Planum e la Mawrth Vallis. Si è poi finalmente trovato un accordo, ma la proposta sarà riesaminata da Esa e Roscosmos, che dovranno dare la risposta definitiva a metà del 2019.

I punti a favore di Oxia Planum

“Non possiamo trascurare che Oxia Planum presenta meno rischi rispetto a Mawrth Vallisi per la fase di discesa e landing e per la fase di mobilità con il rover europeo”, ha detto Raffaele Mugnuolo, responsabile per l’Asi della partecipazione scientifica italiana alla missione e presidente del ComitatoExoMars Risc (Rover Instrument Steering Committee). 

“Come responsabile Asi – ha aggiunto – non posso però non sottolineare che l’Europa non è ancora riuscita a scendere con successo sulla superficie marziana. Non abbiamo mai fatto muovere un rover e non abbiamo mai provato a perforare fino a due metri di profondità il suolo di Marte. Sono sfide, quindi, molto ambiziose e prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi della missione”. 

Un altro punto a favore di Oxia Planum è dato dal fatto che, ha aggiunto Mugnuolo, “è davvero affascinante poiché mostra evidenti segni della presenza in passato di acqua allo stato liquido, che può aver giocato un ruolo determinante per ospitare forme elementari di vita”

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