Il quadro allarmante emerge da un rapporto del 2018 sulla povertà sanitaria

Si chiama «Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci» il rapporto realizzato nel 2018 dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus, da cui emerge che 539 mila italiani non hanno avuto abbastanza soldi per permettersi le cure mediche e i farmaci di cui avevano bisogno, mentre circa 13,7 milioni hanno limitato le spese per visite e accertamenti. Il Rapporto è stato presentato a Roma nella sede di Aifa, l’Agenzia italiana per il farmaco.

Le famiglie povere spendono di più in farmaci

Risparmiando per le spese considerate più urgenti, le famiglie più povere riservano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere. E’ di soli 117 euro  l’anno il budget riservato alla salute (11 euro in più rispetto all’anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l’anno per curarsi (8 euro in più rispetto all’anno precedente). Le famiglie più povere spendono la maggior parte di questa quota in medicinali: 12,30 euro mensili, pari al 54% del totale, mentre le altre famiglie riservano ai farmaci solo il 40% della spesa sanitaria, mentre investono maggiormente in prevenzione.

La strategia del risparmio “comportamento di massa”

La strategia del risparmio nelle spese sanitarie viene definita nel Rapporto come «un vero e proprio comportamento di massa».

«Nonostante questa strategia di contenimento della spesa sanitaria a proprio carico – si legge nel Rapporto – i dati ufficiali indicano una progressiva divaricazione tra la spesa pubblica (in riduzione) e quella privata (in aumento). In particolare, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale e a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando al 40,6% rispetto al 37,3% dell’anno precedente».

«Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere – commenta Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus -. I dati pubblicati quest’anno dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni. Siamo anche convinti che il nostro Paese è caratterizzato da una cultura del dono che si esprime in maniera particolarmente visibile durante la Giornata di Raccolta del Farmaco, quando centinaia di migliaia di cittadini donano un medicinale per chi è più sfortunato. La strada per cambiare le cose è che quella cultura si diffonda sempre più anche tra le istituzioni e le aziende farmaceutiche e che queste ultime inizino a contemplare la donazione non più come un’eccezione, ma come parte del proprio modello di sviluppo imprenditoriale destinato al bene di tutta la comunità».

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