Come sfruttare al meglio le molteplici proprietà farmaceutiche della spezia

Lo zenzero è da tempo una delle piante officinali più apprezzate, perché oltre alle sue proprietà benefiche ampiamente dimostrate, aggiungea numerosi piatti un delizioso tocco esotico, dal sapore deciso.
Questa spezia, che arriva dall’Estremo Oriente e appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, oggi è coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale del mondo, aree che presentano le condizioni climatiche più adatte per questo tipo di pianta. Il suo aspetto ricorda quello di una canna, la cui parte più importante sia per cucinare che per usi terapeutici è il rizoma, il fusto interrato dall’aspetto carnoso e ramificato.
Lo zenzero può essere assunto fresco, a fettine sottili, essiccato oppure polverizzato.

Se questa pianta è nota soprattuto per le sue proprietà dimagranti e depurative, non tutti sono a conoscenza dei numerosi altri suoi possibili impieghi terapeutici.

Innanzitutto è bene precisare quasi sono i principi attivi presenti nello zenzero, soprattutto nel rizoma: tra i più importanti troviamo l’olio essenziale di colore giallognolo, i gingeroli prodotti da specifiche cellule ghiandolari, gli shogaoli e le resine. Tutte queste sostanze sono utili nel contrastare vomito e nausea, infiammazione, problemi di digestione, reumatismi, coliche e dolori di varia natura. Ma vediamo nello specifico come si possono curare questi disturbi grazie allo zenzero.

Stop a vomito e nausea

Fin dai tempi antichi, preparati a base della pianta venivano regolarmente consumati dai marinai cinesi per contrastare la nausea, una proprietà antiemetica che è stata confermata da versi studi recenti, tanto che la spezia può essere efficacemente usata per contrastare mal d’auto, mal di mare e mal d’aria. Utile anche il suo consumo per contrastare la nausea da gravidanza, previa comunque approvazione da parte del medico curante, così come per contrastare la nausea da chemioterapia.

Un aiuto per digerire e combattere le infiammazioni

Soffrite spesso di digestione lenta, flatulenza e meteorismo? Mal di stomaco e altri sintomi della dispepsia possono essere curati anche con lo zenzero, che grazie alle sue elevate proprietà carminative riduce il gonfiore e favorisce la motilità intestinale.

La sua azione positiva sulla mucosa dello stomaco aiuta anche a prevenire e attenuare infiammazioni e ulcere legate a farmaci che aggressivi per il tratto digerente, come gli antiinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS. Ad agire sono gli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi.

Per dimagrire e ridurre il colesterolo

Come già detto, alcuni principi attivi dello zenzero hanno una funzione termogenica che può favorire il consumo di grassi e dunque la perdita di peso. Poiché stimolano anche la produzione e l’escrezione di bile, lo zenzero può aiutare anche ad abbassare la concentrazione di zuccheri nel sangue e quindi apportare un beneficio ipocolesterolemizzante, cioè lridurre il colesterolo “cattivo” LDL.

Per depurarsi

Se la cannella aiuta perdere peso migliorando il metabolismo dei grassi, lo zenzero contiene il gingerolo, una molecola antiossidante, antitumorale e antinfiammatoria. Se si vuole quindi sfruttare a pieno il suo effetto depurativo basterà preparare una tisana con acqua bollente, un pezzetto di zenzero tagliato a fettine, miele e succo di limone fresco. Questo mix è perfetto anche per disinfettare il cavo orale e dare sollievo al mal di gola.

Quanto e come assumerlo

A seconda del prodotto che si ha a disposizione (polvere, essiccato o a fettine), le dosi di zenzero da consumare quotidianamente possono variare:
massimo 3-4 grammi se in polvere o essiccato e 30 grammi per quello fresco a fettine.

Per combattere la nausea si assumono 1-2 grammi di zenzero un’ora prima di intraprendere il viaggio.

Tè, infusi e decotti (30 grammi di rizoma fresco in un litro d’acqua) hanno in genere un’azione meno incisiva rispetto ai prodotti in polvere.

Esistono casi in cui è sconsigliabile assumere lo zenzero?
Alcune proprietà di questa pianta hanno possono interferire con l’effetto di alcuni farmaci – ad esempio gli anticoagulanti – e peggiorare eventuali condizioni già presenti. I principi attivi possono anche influenzare pressione sanguigna e ritmo cardiaco. Infine in presenza di calcoli biliari, patologie cardiache, disturbi emorragici e diabete è sempre consigliato consultare il medico prima di assumerlo, così come durante l’allattamento e la gravidanza.

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