Home Scienze cultura e spettacolo Un’altra Super Terra avvistata da una “cacciatrice” di pianeti italiana

Un’altra Super Terra avvistata da una “cacciatrice” di pianeti italiana

Scoperto un pianeta roccioso grande sette volte la Terra e distante 26 anni luce

A pochi mesi di distanza dalla scoperta di un pianeta ghiacciato grande tre volte il nostro e distante sei anni luce, un’altra super Terra è stata scoperta dall’italiana Laura Affer, dell’Osservatorio di Palermo dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e responsabile del programma Hades (HArps-n Red Dwarf Exoplanet Survey); l’avvistamento si deve a una collaborazione italo-spagnola attiva da anni nella ricerca di pianeti extrasolari, nell’ambito del progetto nazionale Gaps (Global Architecture of Planetary Systems).

In fase di pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics, la scoperta di una super Terra è la terza della Affer; questa volta il pianeta appena scoperto si chiama Gl 686b e ruota intorno alla stella Gl 686, una nana rossa, a una distanza simile a quella che permette l’esistenza di acqua liquida in superficie, considerata la prima condizione necessaria alla vita.

Un anno dura due settimane

“Sappiamo che è una super Terra e che ha una massa di circa sette masse terrestri, intermedia tra quella terrestre e quella di Nettuno”, spiega Affer.

La superTerra è piuttosto vicina alla sua stella e “a causa della piccola distanza reciproca, potrebbe verificarsi un meccanismo di rotazione sincrona”, ha aggiunto. Ne consegue che “il pianeta, che impiega quindici giorni per completare la sua orbita, potrebbe quindi mostrare sempre la stessa faccia alla stella, così come fa la Luna nel suo moto attorno alla Terra”.
In pratica, oltre ad avere una massa sette volte superiore a quella terrestre, Gl 686b ha un periodo orbitale di circa 15 giorni terrestri; questo significa che un anno sulla super Terra dura poco più di due settimane sul nostro.

Come è stata scoperta

La scoperta è il frutto di un periodo di osservazione della stella durato quattro anni, con l’ausilio dello spettrografo ad alta risoluzione Harps-n, del Telescopio Nazionale Galileo di La Palma, nelle Canarie.
La tecnica con cui invece è stato individuato il pianeta, che ruota attorno alla stella alla distanza pari a un decimo di quella che separa la Terra dal Sole, è quella della misurazione della velocità radiale della stella, che cambia sotto l’effetto dell’interazione gravitazionale con il pianeta.