Il ballo del doge apre le danze. Appuntamento onirico e festa da sogno che spicca nei festeggiamenti del carnevale a Venezia, torna con la sua ventiseiesima edizione.

L’ideatrice, la stilista e imprenditrice veneziana Antonia Sautter, non organizza una festa di carnevale ma un viaggio nella magia e nella fantasia, e anche nell’eleganza, che ogni anno si rinnova puntando su un tema diverso per la serata: quest’anno tutto ruoterà attorno a “The magnificent ephemeral in praise of dream, folly and sin”.

Il ballo del doge quest’anno animerà la notte del 2 marzo, sempre nelle sale di palazzo Pisani Moretta, sul Canal  Grande. Gli ospiti, italiani e internazionali, saranno circa 400.

“Il ballo del doge è sempre una grande sfida”, spiega Antonia Sautter, “I dettagli sono fondamentali per mettere in scena una serata così. Il tema di questa edizione è Il magnifico effimero. Elogio al sogno, alla follia e al peccato. È un invito a cogliere l’attimo, quella breve esperienza, effimera, che per me e il mio team è il frutto di un anno e più di lavoro senza sosta. Per i miei ospiti, il ballo è la sintesi di effimero e favola, una favola che dura solo una notte. L’effimero però si unisce all’eterno, perché le cose effimere ci ricordano che siamo vivi, che ciò che erroneamente definiamo frivolo dà invece linfa vitale alla nostra energia e ci fa sentire leggeri, felici, vivi. Con Il ballo del doge creiamo bellezza, e il suo ricordo perdurerà in chi parteciperà”.

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Il ballo del doge: sogno, follia, peccato

Al piano terra del palazzo, gli ospiti si troveranno nel mondo del peccato, non gotico ma leggero: cioè, si tratterà di un mondo popolato da peccati veniali, quelli piccoli della quotidianità. “Ma non voglio svelare molto di più, se non che il primo piano sarà dedicato alla follia”, spiega Antonia Sautter, “Il secondo sarà destinato al sogno. Il resto è sorpresa”.

Gli artisti coinvolti – performer, musicisti, acrobati e così via, tutti in splendidi costumi e maschere –  nella festa saranno più di cento, le scenografie sono tutte dipinte a mano, circa 350 sono le persone coinvolte nella messinscena della serata, dai make up artist ai light designer. Tutto avviene in 24 ore, perché il palazzo viene aperto alle 8 del mattino e alla stessa ora del mattino dopo viene riconsegnato alla proprietà.

Luca Marchini è lo chef stellato (del Ristorante L’Erba del Re di Modena) che, per il secondo anno, si occuperà della serata, “Cercando di stimolare il palato degli ospiti. Io devo tradurre l’ispirazione di Antonia Sautter in piatti, non è semplice ma emozionante. Partiremo dalla tradizione veneta con qualcosa di emiliano (perché lavoro da anni in Emilia), e creeremo un approccio diverso per incontrare i gusti degli ospiti internazionali”. Insomma, “La pasta all’uovo e il baccalà mantecato non mancheranno”. Quella del Ballo del doge è la serata giusta per concedersi un peccato, secondo il tema della festa. I brindisi della serata vedranno protagonista lo champagne Apanage Blanc de Blancs della Maison Vranken-Pommery, sparkling partner del Ballo.