Addio alla mammografia? Uno studio mette a punto un nuovo test con lo stesso grado di probabilità

Solo pochi mesi fa uno studio svedese aveva rilevato che grazie alla mammografia in 3D, considerata lo screening più appropriato per il cancro al seno, sono stati scoperti il 34% di casi in più.
Oggi sembra che questo tipo di esame possa essere superato grazie a un nuovo test che sembra avere la stessa percentuale di validità: un test del sangue messo a punto da un team di ricercatori dell’Università di Heidelberg, che hanno esaminato 650 donne, di cui la metà malate di cancro al seno, tumore di cui esistono oltre 60 varianti genetiche.

Come hanno spiegato i ricercatori al quotidiano Bild, l’esame necessita ancora di ulteriori studi e test, prima che si possa ritenere davvero valido, ma al momento i risultati sono stati sorprendenti. Oggi la ricerca si concentra molto sulla diagnosi, come fase fondamentale per affrontare il cancro in tempo, quando ancora non ha raggiunto uno stadio avanzato, migliorando così le aspettative di vita.

Mammografia: quasi infallibile ma dolorosa

Un risultato che, se confermato, migliorerebbe notevolmente la diagnostica per questo tipo di tumore, dato che la mammografia è considerata un esame spesso doloroso, che molte donne preferiscono evitare nonostante sia ancora il metodo più sicuro per la diagnosi del tumore al seno nella sua fase iniziale.

A differenza della palpazione clinica, che individua lesioni di dimensioni superiori al centimetro, la mammografia riesce infatti a diagnosticare lesioni iniziali anche molto piccole, non ancora palpabili. Se è vero che quest’esame può risultare fastidioso o addirittura doloroso, si tratta comunque di una sensazione soggettiva, che varia da paziente a paziente e anche a seconda della dimensione del seno.

C’è già un precedente di esame del sangue per la diagnosi del tumore al seno, quando nel 2018 la John Hopkins University aveva sviluppato un test in grado di identificare un tumore un anno prima che fosse visibile alla diagnosi tradizionale. Lo studio aveva analizzato il Dna mutato del cancro e le proteine prodotte dal tumore, mettendo a punto un esame con un grado di precisione del 70%, contro il 90% della mammografia, che riesce a individuare 9 tumori su dieci. Nel 2016 invece L’Università del Michigan aveva messo a punto un’innovativa pillola in grado di illuminare il tumore al seno, rendendolo visibile.

Leggi anche:  Quanti passi al giorno servono per tenersi in forma? Se sei donna, meno di quanto pensi