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Posta al Castello, la cucina Doc per manager Top

La cucina regionale del ristorante Posta al Castello di Gromo. Qualità delle materie prime e sapori che non hanno bisogno di mettersi in mostra

Back to basics

Dopo l’ubriacatura da cucina innovativa, calici roteanti e piatti schizzati come tele di Pollock, si ritorna ai fondamentali anche dei sapori. Vince l’autenticità della cucina regionale – da sempre al centro dell’attività di promozione culturale dell’Associazione Ristoranti Regionali – la ricerca dei vini di qualità – come quelli dell’Azienda Vitivinicola Bera di Neviglie, produttore piemontese, molto apprezzato da Luigi Veronelli – e anche del caffè a fine pasto, capace di rendere un’esperienza memorabile (e non da dimenticare) – come l’esclusiva selezione di mono-origini firmate Caffè del Caravaggio.

Buone relazioni e buona tavola

Il nuovo status symbol per i top manager si chiama autenticità e qualità. Bandito ogni eccesso da showfood.

La trasformazione digitale sta cambiando le imprese – lo diciamo sempre. I rapporti umani – però – restano centrali, anche quando tutto diventa veloce e consumato alla velocità di un click. Costruire buone relazioni di business è un’arte che richiede tempo, attenzione e anche creatività. Una lezione che vale per tutti. Non è detto che alla fine di un pranzo di lavoro, le cose andranno come avevate previsto e non è detto che sarete riusciti a convincere il cliente su quel progetto che vi sta tanto a cuore – ma di una cosa potete essere certi – le persone non dimenticano mai come le avete fatte sentire. E le relazioni, sono come un campo, da seminare e coltivare bene.

Fuori dai soliti circuiti

Se siete alla ricerca di una meta fuori dai soliti circuiti, in luogo caratteristico e con un’atmosfera che vi faccia sentire a casa – e magari siete appassionati di montagna – a meno di un’ora e mezza da Milano, c’è il ristorante Posta al Castello di Gromo – incastonato nel cuore della Val Seriana. I tetti neri in ardesia (“piöde” in dialetto bergamasco) fanno da contrappunto ai piatti della cucina tipica con materie prime di altissima qualità, che potete ritrovare nel ristorante della famiglia Tonoli, che quest’anno festeggia i 40 anni di attività, sotto la sapiente guida di mamma Alba e dei figli Mauro e Chicco.

Lasciatevi conquistare dai salumi di montagna come il Prosciutto crudo Cà del Botto, prodotto ad Ardesio solo da suini bergamaschi che – “abbiano visto due lune di agosto” – come vuole la tradizione. La stagionatura di 16 mesi e l’affinamento su fieno conferiscono sapidità e profumi unici a questo prosciutto a chilometro zero.

Le ricette a base di funghi sono la cifra distintiva del ristorante: la crespella di mamma Alba, specialità premiata in numerosi concorsi enogastronomici, è da non perdere. Ricordatevi – però – che viene preparata solo nel periodo di raccolta dei funghi, di norma tra fine maggio e giugno e tra fine agosto e ottobre.

Cucina DOC

L’Associazione Ristoranti Regionali in occasione dei 40 anni di attività del ristorante Posta al Castello di Gromo ha conferito un riconoscimento speciale alla famiglia Tonoli, iscritta all’associazione fin dalla sua costituzione, nei primi anni 70. La filosofia di Ristoranti Regionali è centrata sulla valorizzazione dell’enogastronomia dei luoghi accanto alle loro bellezze naturali e al loro patrimonio culturale, per attuare una proposta turistica di qualità. Dopo il pranzo, potete continuare il tour nel borgo, con una visita al Museo delle armi bianche e delle Pergamene, che documenta come si forgiavano e commerciavano le armi bianche nel XV secolo, prodotte nelle fucine del paese, che valsero a Gromo l’appellativo di piccola Toledo.