Una nuova tecnologia australiana permette di condensare l’anidride carbonica nell’atmosfera per creare carbonio solido
Potremmo essere vicini a una nuova generazione di batterie elettriche, grazie all’ultima scoperta del Rmit University di Melbourne: una nuova tecnologia in grado si condensare l’anidride carbonica presente nell’aria e ri-trasformarla in una sostanza solida simile a carbone, che potrebbe essere utilizzata in futuro per creare delle batterie.
Un risultato straordinario di ingegneria climatica, descritta dai suoi inventori sulle pagine di Nature Communication, che permetterebbe di riciclare l’anidride carbonica; una strategia vincente in un momento in cui il surriscaldamento globale, che sta progressivamente sciogliendo i ghiacci minacciando gravemente la biodiversità e mettendo a rischio ben 720 patrimoni dell’UNESCO. Gli esperti hanno previsto un innalzamento delle temperature fino a quasi 5 gradi nei prossimi 100 anni, tanto che bisognerebbe correre ai ripari entro il 2030 se si vuole sperare di salvare il Pianeta.
Il segreto è un metallo liquido
L’idea di riutilizzare la CO2 dall’atmosfera non è certo una novità, in quanto esistono già delle tecniche che permettono di farlo; ma finora il prodotto di questo riciclo era sempre anidride carbonica allo stato liquido, un materiale difficile da conservare e trasportare e che andrebbe a sua volta smaltito in qualche modo.
La tecnologia australiana è invece andata oltre, ottenendo carbonio solido direttamente dall’atmosfera, in tempi molto più rapidi e senza necessità di temperature estreme che normalmente rendono difficile l’applicazione di tecnologie simili su scala industriale.
Il segreto è un metallo liquido, una lega di gallio che agisce come un catalizzatore e permette di condensare l’anidride carbonica dell’atmosfera in un solido a base di carbonio.
Possibili utilizzi
Cosa fare di questo carbonio solido?
Una possibilità sarebbe quella di seppellire il materiale ottenuto da qualche parte, come avviene con le scorie radioattive. L’applicazione proposta dai ricercatori è però molto più utile e interessante, perché sfrutta la capacità del materiale solido ottenuto di immagazzinare ottimamente l’elettricità.
Si tratta di una sorta di super-condensatore, che potrebbe rappresentare la base di partenza perfetta per realizzare una nuova generazione di batterie elettriche, leggerissime ed estremamente performanti. Questa applicazione è ancora lontana dal realizzarsi, ma se ulteriori studi ottimizzassero questa tecnologia, si tratterebbe di un’innovativa forma di riciclo mai esplorata prima, consentendo di utilizzare per esempio gli scarichi delle auto a benzina e trasformarli in batterie per le auto elettriche del futuro.