Marte, scoperti i primi indizi di ossigeno nell’atmosfera

La Nasa annuncia la scoperta del rover Curiosity, sopra al cratere Gale

Dopo il metano, che l’estate scorsa era stato rinvenuto su Marte in grandi quantità, ora la Nasa annuncia la presenza di ossigeno sul pianeta rosso.
I primi indizi nell’atmosfera sarebbero sono infatti stati scoperti dal rover Curiosity al di sopra del cratere Gale: l’ossigeno sembra comportarsi proprio come il metano precedentemente individuato dal rover, con livelli molto bassi nel periodo invernale, sotto l’1%, che però crescono in modo significativo in primavera e in estate.

Variazioni stagionali, simili al metano

Anche se al momento non c’è una spiegazione per queste fluttuazioni, le variazioni stagionali di molecole di ossigeno possono ragionevolmente essere considerate sinonimo di vita, come spiegano gli scienziati di Curiosity, coordinati da Melissa Trainer, del Goddard Space Flight Center della Nasa. Le analisi sono state effettuate dal laboratorio di Curiosity, Sam (Sample Analysis at Mars).

“Abbiamo visto questa sorprendente correlazione tra l’ossigeno molecolare e il metano per buona parte dell’anno marziano, e ci ha sorpreso molto”, ha spiegato Sushil Atreya, dell’Università americana del Michigan, ad Ann Arbor, tra gli autori dello studio. “I due fenomeni devono essere collegati, ma non so dire in che modo. Nessuno lo sa al momento”, ha continuato l’esperto.

Le ipotesi

Le dinamiche atmosferiche finora note non possono spiegare la crescita e la repentina diminuzione dei livelli di ossigeno marziano, quindi gli scienziati ritengono che debba esserci un’altra causa, magari di natura geologica. Un’altra spiegazione possibile delle oscillazioni di ossigeno e metano è legata alla presenza di eventuali forme di vita batterica.

“Stiamo considerando tutte le ipotesi, anche se al momento non esistono prove di attività biologica su Marte”, concludono gli esperti. Purtroppo al momento Curiosity non possiede gli strumenti adatti per risolvere il mistero, ma durante le prossime due missioni in programma nel 2020, potrebbero arrivare le spiegazioni che ora mancano: ExoMars 2020, dell’Agenzia spaziale europea e Mars 2020 della Nasa, andranno alla ricerca di tracce di possibili forme di vita, presente o passata, sul pianeta rosso.

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