No alle abbuffate, ecco la dieta ideale da seguire tra Natale e Capodanno

Durante il periodo delle feste natalizie ci si lascia spesso andare a qualche eccesso nell’alimentazione. In particolare la cena della Vigilia, il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno sono i tre momenti in cui si rischia di più l’abbuffata, che però in alcuni casi, soprattutto se si soffre di cuore, potrebbe avere ripercussioni anche significative sulla salute.
Ecco perché la Sic, la Società italiana di cardiologia, riunita in questi giorni a Roma per il suo 80/mo Congresso nazionale, ha pensato di dare alcuni utili suggerimenti per godersi le feste senza pensieri: se è vero che è meglio mangiare con moderazione, ci si può concedere qualche piccola deroga, purché si approfitti dei giorni a cavallo tra Natale e Capodanno per seguire invece una dieta più controllata. “Saranno giorni un po’ particolari, ma bisogna comunque fare attenzione”, spiega Ciro Indolfi, presidente della Sic. “Un consiglio semplice è, in caso di abusi con una grande cena o un grande pranzo, di mantenersi più leggeri nei giorni successivi.”

Cosa mangiare e cosa evitare

Dal 27 al 31 dicembre attenzione a quello che si mangia quindi, perché “il rischio di un’alimentazione sbagliata è proporzionale al numero di volte in cui questa viene fatta”, prosegue Indolfi.

A Natale e a Santo Stefano, le persone a rischio cardiovascolare dovrebbero comunque limitare l’assunzione di grassi animali ed evitare di mangiare dolci. Per chi è obeso andrebbero invece ridotti i carboidrati. Tra il 27 dicembre e Capodanno “bisogna mangiare molto pesce e verdura e poca frutta – suggerisce Indolfi -. E’ questa la dieta che la Sic consiglia sia ai cardiopatici sia a chi è sano”.

Attenzione alla settimana bianca

Chi soffre di cuore dovrebbe tenersi lontano anche dalla settimana bianca: freddo e alta quota sono infatti un’abbinata da evitare in questi casi.

“Bisogna dividere in questo caso gli sportivi ‘veri’, dai soggetti a rischio che non si allenano. Per loro l’esposizione non controllata al freddo in alta quota, insieme all’esercizio fisico, può essere una miscela pericolosa – dice il presidente della Sic -. Il freddo costringe le arterie mentre il caldo le dilata. Le persone anziane e chi ha avuto un infarto o un ictus, devono prestare una particolare attenzione a una esposizione prolungata al freddo, specie se occasionale e se non è stata preceduta da un allenamento adeguato”. 

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