Sole, mai visto così da vicino
Credit: NSO

Ecco gli scatti più dettagliati della nostra stella grazie al super telescopio installato alle Hawaii

Nelle ultime ore stanno facendo il giro del mondo gli incredibili scatti del Sole pubblicati sul sito del National Solar Observatory (NSO): si tratta delle immagini più dettagliate mai ottenute che immortalano la nostra stella, la regina del Sistema solare, grazie al nuovo super telescopio solare Daniel K. Inouye Solar Telescope, installato alle Hawaii.

Lo strumento, situato in cima al vulcano Haleakala sull’isola hawaiana di Maui, realizzato in circa 7 anni e costato 340 milioni di dollari, totalmente finanziati dalla National Science Foundation americana, è il più grande telescopio solare al mondo; è caratterizzato da uno specchio di 4 metri e un sofisticatissimo sistema di raffreddamento, necessario per dissipare l’enorme quantità di calore che si accumula.

La “granulazione” del Sole

Gli scatti e il video pubblicati mostrano la spettacolare “granulazione” del Sole con un dettaglio senza precedenti: la superficie solare o fotosfera composta da plasma bollente si presenta come un turbolento schema di macchie granulari simili a gigantesche cellule, ognuna con dimensioni paragonabili a quelle del Texas, con un’area di circa 700mila chilometri quadrati. Le celle sono il risultato del moto di convenzione di roventi flussi di plasma, che dal cuore della stella arrivano sino in superficie “modellati” dai campi magnetici e una volta fuoriusciti si raffreddano e si rituffano nel Sole, formando i filamenti e le pareti scure che avvolgono le singole macchie.

“Queste sono le immagini e i filmati con la più alta risoluzione della superficie solare mai realizzati. Fino ad ora abbiamo solo visto la punta dell’iceberg”,

ha dichiarato il responsabile scientifico del DKIST Thomas Rimmele durante una conferenza stampa.

A luglio sarà completamente operativo

Il super telescopio studierà anche alcuni affascinanti fenomeni come le macchie solari, i brillamenti e il vento solare responsabile delle tempeste geomagnetiche, che possono avere effetti importanti sulla Terra. Lo strumento servirà inoltre per risolvere alcuni enigmi scientifici che riguardano la nostra stella, finora ancora inspiegabili.

Queste immagini sono state scattate il 10 dicembre 2019, ma allora era in funzione il solo strumento Visible Broadband Imager (VBI), che permette di catturare immagini ad altissima risoluzione sia della superficie solare che della corona inferiore. Il 23 gennaio è stato attivato anche un secondo strumento, il Visible Spectro-polarimeter (VISP) e si prevede che il telescopio possa essere completamente operativo a partire da luglio di quest’anno. Secondo gli ingegneri il DKIST dovrebbe restare in funzione per poco meno di 50 anni, sufficienti per coprire cicli completi della stella.

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