Gli Eugenio in Via di Goia (Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici) ieri sera hanno suonato in una piazzetta a Sanremo. Hanno proposto dal vivo anche “Tsunami”, che portano in gara a Sanremo Giovani.
Iniziamo dal vostro arrivo al Festival: sabato, in bicicletta. Siete impegnati per la salvaguardia dell’ambiente, come procedono le vostre iniziative?
Bene, il crowfunding che abbiamo aperto con la canzone “Lettera al prossimo” si è concluso. Abbiamo raccolto i soldi necessari per piantare, con Federforeste, una foresta in Trentino.
Quando la pianterete?
Verso fine marzo o inizio aprile: Federforeste ci ha detto che è il periodo migliore, e sempre questi esperti si assicureranno che le piante crescano nel tempo nel modo migliore. Noi andremo a piantare gli alberi in quella che è la foresta degli abeti di risonanza dei violini Stradivari a Paneveggio, in provincia di Trento.
Stasera canterete “Tsunami” all’Ariston. Cosa ci raccontate del vostro brano?
Che è nato per caso, in un giorno di pausa del tour e di tempo brutto. Per noia abbiamo pensato di scrivere qualcosa da far cantare ad altri – anche se poi, in effetti, “Tsunami” l’abbiamo scritta noi e quindi ci rappresenta. Comunque ci siamo dimenticati di questo brano fino a che lo abbiamo fatto sentire, con altri, a Dardust (che l’anno scorso ha vinto Sanremo con Mahmood, per “Soldi”, nda) che se ne è innamorato. Allora ci abbiamo lavorato su.
Il titolo completo del vostro album è “Tsunami (forse vi ricorderete di noi per canzoni come)”: sarebbe?
Una citazione dei Simpson.
Il disco è una raccolta.
Sì, di 15 brani pensati per il pubblico che ancora non ci conosce e sono rappresentative delle nostre tappe. Tra l’altro, sono state scelte con un appello sui social dai nostri fan: le loro scelte sono molto simili alle nostre.