Per la festa della donna regala o regalati un libro al femminile: festeggia l’8 marzo con parole firmate da donne

Ritorna l’iconica scrittrice Zadie Smith. A vent’anni dall’esordio con “Denti bianchi” (Mondadori) pubblica il suo primo libro di racconti, specchio della vita nella contemporaneità. Nelle pagine di “Grand Union” possiamo leggere undici storie inedite e anche alcuni dei suoi pezzi più acclamati già pubblicati su varie riviste, cosa che rendono il libro una raccolta ricca e varia. “Grand Union” è il nome di uno dei canali più lunghi d’Inghilterra, che scorre da Londra a Birmingham. È anche il nome di una complicata giunzione che consente ai treni che arrivano da una direzione di spostarsi in una qualsiasi delle altre tre direzioni. Ma Grand Union fu anche il nome dato alla prima bandiera degli Stati Uniti d’America, nel 1776. Insomma, Zadie Smith sorprende anche come scrittrice (imprevedibile) di racconti.

“Il pentagramma dell’anima” è un libro di tutt’altro genere. La penna di Stefania Bonomi ci fa immergere in una storia d’amore magica in cui la figura della donna appare forte e fragile, tra personaggi terreni e ultraterreni. Nelle pagine del romanzo troviamo un mosaico di figure femminili, azzeccate per la festa della donna: Maria Sole, con le sue ferite emozionali, la sua fragilità, le sue paure, l’aggressività che riesce a placare solo davanti a un pianoforte; Vittoria, travolta dal dolore per la perdita della madre; Guenda Pirovani, a cui la vita ha negato l’amore materno; Amanda, che è una guida spirituale giunta dall’aldilà per salvare il mondo. Non mancano altri personaggi sorprendenti, con risvolti tutti da scoprire.

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Gabriella Genisi ci porta a Bari (la scrittrice abita a pochi chilometri dalla città) con il suo “I quattro cantoni” (Sonzogno), che ha per protagonista la commissaria Lolita Lobosco. C’è di mezzo un omicidio, sul corpo dell’uomo ucciso vengono rilevate tremende sevizie. La sera dopo il delitto, il dna di un uomo morto in un incidente risulta coincidere con quello trovato sulla scena del crimine. Essendo il probabile assassino di etnia rom, si alimenta un clima strisciante di odio e razzismo. Ma Lolita è perplessa, alcuni dettagli non quadrano. Tanto più che nelle settimane successive accadono altri delitti inspiegabili.

 

Daniela Delle Foglie ha chiamato proprio come lei, Daniela, la protagonista trentenne single del suo “L’amore va nell’umido?” (Mondadori). “Se la merce è rimasta sullo scaffale, un motivo ci sarà…”: Daniela se l’è sentito dire più di una volta. È una frase che la fa arrabbiare. Decide di aprire un profilo sull’app per incontri Tinder. Il libro è un resoconto esilarante di un anno di incontri con uomini conosciuti online e non, tra situazioni imbarazzanti e buchi nell’acqua. Il libro è anche un manifesto in difesa dell’imperfezione e della confusione esistenziale, un vademecum per ragazze che non si piacciono abbastanza ed è, soprattutto, il racconto della stagione decisiva nella vita di una persona: quella in cui impara ad accettarsi.

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“Le vite lontane” (Alphabeta Verlag) di Anne Rottensteiner racconta due storie di distacco, migrazione e fuga, tramite una riflessione raffinata e trascinante. Migrare da un paese all’altro fa allontanare da se stessi per ritrovarsi nell’altro. Meta ricorda i luoghi della sua infanzia e le svolte del cammino verso l’età adulta, mentre l’altra Meta è una giovane donna che ha dovuto lasciare il suo paese per andare a nord, profuga etiope sfruttata nei campi della Calabria. Il libro racconta due vite lontane che l’autrice collega portandoci nel presente, con l’incontro tra le due: sorprese, affinità e legami ce le raccontano, insieme alla loro comune necessità di riscatto.