Nek durante il concerto a Sassuolo, senza pubblico. Foto: SbATCH

Nek torna il 29 maggio e lo fa con un disco e un concerto nella piazza della sua città, Sassuolo.

Il cantautore emiliano presenta “Il mio gioco preferito – Parte seconda” (la parte prima era stata pubblicata lo scorso anno).

“Io fermo non ci sto, quindi pubblico l’album in questo periodo. Avevo iniziato a lavorarci durante l’ultimo tour, in maniera discontinua. Il brano “Perdonare” ha visto la luce otto mesi fa, poi l’ho messo nel cassetto insieme ad altre canzoni. Questo è il primo singolo estratto dal disco, un disco che parla della vita. Insomma, finisco il tour e arriva il lockdown: mi fermo, metto insieme quello che ho raccolto, e alcuni giorni dopo il primo decreto del governo ho iniziato a scrivere come un pazzo. Sto scrivendo ancora, potrei tra un anno uscire con un nuovo album”.

La creatività, dunque, in questi mesi è fiorita: “Ho detto che avrei voluto, come da promessa fatta, uscire con il disco nuovo prima dell’autunno. Abbiamo messo a punto le canzoni a tempo di record ed eccoci qui, in un momento in cui la musica – come tanti altri settori – è in blocco”.

Nek: la musica non si ferma

La necessità di Nek di farsi sentire è personale: “Se non faccio mi spengo. Non è un’esigenza strategica la mia ma è piuttosto umana, ho la necessità di condividere. Mi piace pensare che il lockdown ci abbia fatto ricordare l’importanza del rapporto umano”.

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Lockdown, parola che abbiamo imparato a conoscere nostro malgrado; chiusura in casa difficile per Nek come per tutti, “Ma io ho avuto la serenità della famiglia. Penso a chi è rimasto da solo in casa tutto questo tempo. E poi, io ho scritto nuove canzoni: è andata bene per me”.

Nek casalingo, per forza, ma anche Nek passionale, quello che dice “Io fermo non ci sto”: e infatti, ha anche suonato in piazza a Sassuolo. “Ho realizzato un live che andrà domani sera in anteprima su RTL 102.5 (alle 21 in streaming e in radiovisione, nda) e poi sarà disponibile su YouTube. Ho suonato per un’ora con i miei musicisti e i miei tecnici, presentando l’album con qualche accenno di repertorio. Si naviga a vista, si sente la mancanza del pubblico che fa il 60% del concerto, per questo è stato emozionante e strano suonare a Sassuolo in questo modo. Questo live è un primo movimento in questa situazione bloccata; ho sentito di farlo nella mia città in uno dei suoi punti più rappresentativi, con il palazzo ducale di epoca estense, con la piazza come location migliore per dare un segnale di ripartenza”.

Infine, Nek ha organizzato una serie di incontri online con i fan, tramite una chat room esclusiva, in collaborazione con Mondadori. “Si cerca in tutti i modi di adattarsi, pur rispettando questa maledetta distanza. Questa degli incontri con i fan è un’iniziativa che è stata messa sul tavolo e io ho pensato fosse meglio così che niente. Io ho bisogno di questo contatto, se pur a distanza. Anche io sento la mancanza di fare un viaggio, andare in studio a Milano o a bere un aperitivo a Sassuolo, ma credo che bisogna accontentarsi e trovare una via alternativa. A questa proposta di incontri virtuali hanno aderito molti fan: evidentemente c’è esigenza da parte loro di condividere, di non sentirsi soli, anche se in questa maniera”.