Notti sempre meno buie sulla Terra, a rischio anche piante e animali
Con la diffusione delle luci al Led a risparmio energetico le notti del pianeta stanno diventando sempre meno buie, con conseguenze negative non solo per l’uomo ma per tutta la fauna e flora della Terra. E’ quanto emerso dalle immagini notturne scattate da un particolare sensore satellitare, il VIIRS (Visible/Infrared Imager Radiometer Suite), i cui dati rielaborati sono stati pubblicato da un team internazionale sulla rivista Science Advances.
I risultati mostrano come tra il 2012 e il 2016 la superficie terrestre illuminata artificialmente di notte sia aumentata di oltre il 2% annuo, sia in termini di luminosità sia per estensione. Solo in pochissimi Paesi, come Siria e Yemen (vittime di guerre), si è registrata una diminuzione, mentre è stata rilevata stabilità in alcuni dei Paesi più “illuminati”, come Italia, Olanda, Spagna e Usa. La crescita dell’illuminazione ha interessato anche Sud America, Africa e Asia.
Uno studio dell’ultimo atlante dell’inquinamento luminoso redatto da un’équipe internazionale guidata dell’italiano Istil rivela che il 77% degli italiani non vede più la Via Lattea, cancellata dall’inquinamento luminoso insieme ad altre stelle.
La luce a Led invisibile ai sensori
La situazione che emerge da queste foto potrebbe in realtà sottostimare la reale portata dell’inquinamento luminoso. Gli autori sottolineano che il VIIRS rileva solo la luce emessa in una lunghezza d’onda compresa tra 500 e 900 nanometri (nm) e non percepisce la luce blu (inferiore ai 500 nm) prevalente in numerose luci al Led, che ormai molte città stanno adottando per risparmiare energia nell’illuminazione pubblica. A dimostrazione di questa ipotesi è una foto scattata su Milano dalla Stazione spaziale internazionale, che rivela come l’illuminazione notturna del centro della città abbia cambiato colore tra il 2012 e il 2016, passando dal giallo caldo delle lampadine tradizionali al bianco più freddo dei Led, mentre le zone più periferiche hanno ancora una prevalenza di “giallo” dato dalle luci più calde.
Il sensore satellitare rileva nel complesso una diminuzione della luminosità, ma solo perché in quanto non riesce a cogliere la luce dei Led, con il rischio quindi di sottostimare il reale inquinamento luminoso percepito da persone, piante e animali.