Sarebbero 170 milioni gli ettari di foreste in tutto il mondo a rischio tra il 2010 e il 2030: è l’allarme lanciato dal Wwf in occasione del “Tropical Landscapes Summit” in corso a Giacarta, in Indonesia
Una superficie enorme, pari a quella di Germania, Francia, Spagna e Portogallo messi insieme, potrebbe subire una massiccia deforestazione soprattutto a causa dell’espansione dell’agricoltura. E’ tutta una questione di trend, sottolinea l’associazione: se le cose non cambiano entro il 2050 si potrebbe addirittura arrivare a 230 milioni di ettari distrutti. La sola speranza di salvarsi dai drastici cambiamenti climatici che ne conseguirebbero e le perdite economiche è quella di azzerare questa drammatica perdita di foreste entro il 2020. Non dimentichiamo che entro 2050 il la popolazione terrestre crescerà di 2,5 miliardi di unità, con conseguenti danni ambientali e scarsità di risorse alimentari.
11 polmoni verdi a rischio
Il rapporto “Living Forests Report: Saving Forests at Risk”, pubblicato oggi in occasione del vertice in Indonesia, parla chiaro: entro il 2030 undici luoghi in tutto il mondo – di cui dieci nei tropici – rappresenteranno oltre l’80% della perdita di foreste a livello globale. Le zone verdi maggiormente in pericolo sono Amazzonia, Foresta atlantica e Gran Chaco, Borneo, Cerrado, Choco-Darien, Africa Orientale, Australia orientale, Greater Mekong, Nuova Guinea e Sumatra e il Bacino del Congo.
Proprio in Congo si concentrerà la campagna di raccolta fondi del WWF Italia prevista per maggio, in un territorio che presenta una delle più ricche concentrazioni di fauna selvatica al mondo e annovera anche specie in via di estinzione, come oranghi e tigri.