E’ nata una nuova speranza per la lotta contro il cancro al polmone: una rivoluzionaria pillola in grado di liberare i pazienti dalla chemioterapia

Questa straordinaria invenzione è stata discussa nell’ambito della IV Conferenza Internazionale di Oncologia Toracica organizzata dall’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (Aiot) che durerà fino al 28 giugno.

[blockquote style=”4″]”Per ora la super-pillola” è in fase sperimentale – spiega Cesare Gridelli, Presidente Aiot e direttore del dipartimento di Onco-Ematologia dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino – ma stiamo già osservando degli ottimi risultati, la pillola funziona dando possibilità di regressione del tumore quasi identiche alla prima pillola (60%) e potrebbe diventare davvero un’alternativa alla chemioterapia, unica strada percorribile quando la terapia farmacologica data inizialmente non funziona o smette di dare gli effetti sperati”.[/blockquote]

Tumore sconfitto nel 20% dei casi

“Nonostante l’altissima incidenza – spiega Cesare Gridelli – molti passi in avanti sono stati fatti dal punto di vista terapeutico e oggi il tumore può essere sconfitto nel 20% dei casi grazie all’innovazione apportata dai nuovi farmaci. Oggi questa neoplasia non viene considerata soltanto dal punto di vista istologico, ma anche da quello genetico e molecolare. Trattamenti personalizzati – quindi – e nuove terapie a bersaglio molecolare sono le armi con cui si cerca di sconfiggere la malattia”.

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Si tratterebbe di liberare dal calvario della chemioterapia gli oltre 38mila casi che si accertano ogni anno: la nuova super pillola infatti promette aspettative molto più elevate rispetto alle altre in commercio: nel 20% dei casi di carcinoma metastatico del polmone non operabile (per lo più adenocarcinomi nei non fumatori e negli ex fumatori), in presenza di alcune specifiche mutazioni genetiche (Egfr e Alk), è possibile somministrarla con migliori risultati rispetto alla chemioterapia. Rispetto alla chemioterapia, che dà un esito positivo nel 35% dei casi, le pillole triplicano la sopravvivenza, con una percentuale di riduzione del tumore pari al 70 per cento.