La Cina è uno dei Paesi più inquinati al mondo: Pechino, che ha confermato la presenza sul suo territorio di veri e propri “villaggi del cancro”, per migliorare la qualità dell’aria è arrivata persino chiudere i barbecue ambulanti e pare che molti cittadini siano disposti ad affrontare persino un viaggio di sola andata su Marte piuttosto che vivere nello smog. Per arginare l’inquinamento, che uccide 220mila persone l’anno nel mondo, il Governo cinese ha pensato all’utilizzo dei droni, velivoli senza pilota che irroreranno nei cieli delle città alcune sostanze anti-inquinamento.

Sempre nell’ottica di far fronte a questo gravissimo problema, l’agenzia di stampa nuova Cina ha reso nota l’iniziativa del governo cinese di rottamare oltre 6 milioni di autoveicoli che non rispettano la normativa sulle emissioni di anidride carbonica.

Meno auto, meno tumori 

Le automobili, che affollano le città cinesi,  verranno prelevate e poi rottamate, eliminando in questo modo una significativa fonte di inquinamento. Diminuendo lo smog prodotto dagli autoveicoli si spera quindi di ridurre anche il numero di malati di cancro al polmone, che in Cina risulta superiore a molte altre nazioni del mondo.

Il Paese ha ingaggiato una vera e propria lotta per cercare di riportare il livello di inquinamento entro valori accettabili e il governo si sta impegnando da tempo in tal senso. Lo scopo è quello di ridurre, entro la fine del 2015, le emissioni di biossido di zolfo del 2% e quelle di ossidi di azoto del 5%. Chissà se questa ulteriore misura, che manderà allo sfascio oltre 6 milioni di auto, potrà contribuire in modo rilevante ad una missione che ormai è diventata per la Cina una questione di vita o di morte.

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