A vent’anni dalla sua tragica scomparsa durante il Gran Premio di San Marino, lo sguardo un po’ triste e meditativo di Ayrton Senna compare stamattina sulla home page di Google con un Doodle che ne commemora la nascita, 54 anni fa: sullo sfondo compaiono i colori della bandiera del Brasile, dove naque il campione di Formula 1 più amato di tutti i tempi e un’auto da corsa lanciata verso il traguardo

Un Doodle commemorativo senza troppi fronzoli, che ci fa ricordare il pilota tre volte Campione del Mondo (nel 1988, 1990 e 1991) non senza un po’ di amarezza e malinconia.
Del resto non è la prima volta che Google ricorda grandi campioni del passato attraverso i suoi Doodle, come quello per Leonidas da Silva, l’inventore della rovesciata.

Dal Brasile all’Italia

Nato a San Paolo il 21 marzo 1960, da una famiglia benestante, la passione di Senna per la velocità si fa subito sentire: il suo battesimo in pista avviene con i kart all’età di 13 anni, a bordo di una Parilla 100 cm cubici, vincendo nel 1973 il Campionato Junior. Poi infila una serie di successi nel 1977 e nel 1978, vincendo il Campionato Sudamericano di categoria e dal 1978 per ben quattro volte consecutive quello brasiliano.

Alla fine degli anni 70 inizia la sua avventura italiana: arrivato a Milano, con i colori della Dap partecipa da protagonista ai campionati mondiali del 1979 e del 1980, andando in entrambe le occasioni vicinissimo alla conquista del titolo.

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Il Re delle pole position e delle imprese impossibili

Considerato ad oggi ancora uno dei piloti del Gran Premio più forti della storia, Senna era famoso soprattutto per le sue performance soprendenti in condizioni climatiche avverse, su pista bagnata, mostrandosi in grado di spingere al limite la sua monoposto grazie soprattutto ad un incredibile e magistrale tempismo nella scelta dei pneumatici giusti.

Record di pole position per il pilota brasiliano, che dopo Juan Manuel Fangio, Jim Clark ed Alberto Ascari è il pilota che ne ha ottenute di più in rapporto ai Gran Premi in cui ha gareggiato. Terzo pilota in classifica per numero di vittorie (41) dietro a Michael Schumacher (91) e Alain Prost (51).

Senna, che non si faceva mai fotografare alla griglia di partenza senza casco al volante della propria monoposto, fece un’eccezione proprio prima dell’inizio della gara che gli costò tragicamente la vita, il primo maggio del 1994 a Imola, durante il Gran Premio di San Marino.