La ricerca “Beach Litter” di Legambiente afferma che le spiagge italiane sono sempre più inquinate. La plastica è il rifiuto più presente sui litorali nazionali insieme ai mozziconi di sigaretta

Gli scienziati hanno stimato che entro il 2050 la Terra sarà completamente invasa dalla plastica. Il trend negativo è però già in atto. Legambiente ha diffuso i dati della ricerca “Beach Litter” nell’ambito dell’operazione “Spiagge e fondali puliti”. L’associazione pro-ambiente ha scoperto che i litorali italiani sono sempre più inquinati e la plastica rappresenta il 65% dei rifiuti. Il problema era già stato messo in luce dal programma dell’Università di Siena “Plastic Busters“.

I mari italiani sempre più inquinati

Legambiente ha analizzato 24 spiagge sparse per il Paese tramite il protocollo di monitoraggio fissato dal ministero dell’Ambiente e dall’Ispra. Le spiagge più sporche sono quella di Barcarello a Palermo, del Golfo di Talamone a Orbetello, del Porto di Scarlino, della Babbaluciara di Agrigento e Coccia di Morto/Pesce Luna di Fiumicino. Dopo la plastica, il materiale inquinante più presente sono i rifiuti derivanti dalla pesca (9%), seguiti da mozziconi di sigaretta (7%), metalli (6%), resti sanitari (5%), materiali di costruzione (4%), vetro (3%) e gomma o tessili (2%).

“I risultati del monitoraggio sui rifiuti presenti sulle nostre spiagge forniscono un contributo prezioso per la valutazione delle politiche di prevenzione e riduzione del fenomeno e richiamano con forza l’urgenza di intervenire”, affermano Legambiente.

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