Secondo un’indagine effettuata su un campione di 3,5 milioni di persone sposarsi, soprattutto prima dei 50 anni, ridurrebbe il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari
E’ quanto rivelato dallo studio di Carlos Alviar della New York University, Langone Medical Center, presentato nel corso dell’American College of Cardiology a Washington.
La ricerca ha interessato per il 69% individui sposati, un 8,3% single, 13% vedovi e 9% divorziati; il campione aveva un’età variabile tra i 21 e i 102 anni (età media 64 anni) e per il 64% di sesso femminile.
Sottoponendo i volontari ad una serie di analisi di valutazione della salute delle arterie sia a livello periferico che centrale (cuore, cervello, arterie coronarie, femorali, carotidi e aorta addominale) è stato messo in luce come, a parità di fattori secondari che possono influenzare il rischio cardiovascolare, le persone sposate di entrambi i sessi presentavano minori probabilità di sviluppare problemi cardiovascolari, compresi ictus e infarto; il rischio per questi individui si è rivelato notevolmente ridotto, sia per le le arterie principali che irrorano cervello e cuore sia a livello periferico.
Sposati e single più immuni da rischi
Divorziati o vedovi sembrano invece avere maggiori possibilità di incorrere in problemi vascolari. E i single? Anche chi non ha relazioni amorose risulta più immune da rischi di questo tipo per la salute, anche se sembra che la condizione ideale per il cuore sia il matrimonio, tanto più se contratto in giovane età.
Ma vediamo più nel dettaglio i numeri dell’indagine; dallo studio emerge che sposarsi riduce del 5% le probabilità di avere problemi al cuore rispetto ai single. Diminuisce anche dell’8%, il 9% e il 19% in meno, rispettivamente, il rischio di aneurisma dell’aorta addominale, malattia cerebrovascolare e malattia arteriosa periferica.
In quali percentuali invece i divorziati o i vedovi rischiano maggiormente? Le probabilità sono più elevate del 3% per ogni tipo di malattia vascolare e del 7% per malattia coronarica.
Per concludere il dato più evidente è che fino ai 50 anni il matrimonio ridurrebbe del 12% in la probabilità di qualsiasi malattia vascolare. E dopo i 50 che succede? Sembra che il numero si abbassi al 7% tra i 51 e i 60 anni e solo al 4% dopo i 61 anni.
«Questi risultati non devono certamente spingere la gente a sposarsi, ma è importante sapere che le decisioni relative alla propria vita privata possono avere importanti implicazioni per la salute vascolare», ha sottolineato Carlos Alviar.
Certo alla luce di questi risultati ci si interroga su quali siano nello specifico i fattori all’interno di una relazione coniugale che determinano questo effetto benefico sulla salute del cuore; probabilmente si tratta di un insieme di condizioni, quali lo stato emotivo derivante dall’avere una relazione stabile, la cooperazione reciproca all’interno del matrimonio e un migliore stato socioeconomico.