Se è vero che i raggi UV apportano benefici di vario tipo all’organismo, dall’abbassamento della pressione sanguigna alla protezione da ictus e infarti, agendo positivamente persino sulla linea, tuttavia è stato dimostrato che a lungo andare la pelle può riportare danni anche gravi, fino allo sviluppo di tumori.

E’ per questo motivo che l’allerta maggiore viene dato dai ricercatori riguardo alle scottature nei bambini, il cui rischio di sviluppare melanoma potrebbe aumentare in futuro proprio a causa di un’esposizione incontrollata ai raggi UV durante l’infanzia.

L’allarme è lanciato soprattutto dai dermatologi pediatrici della Loyola University Health System (LUHS), che mettono in guardia soprattutto sul rischio di melanoma.

“Proteggere la pelle del vostro bambino dal sole dopo che sono stati in casa per tutto l’inverno è fondamentale per prevenire i danni del sole a lungo termine e l’invecchiamento precoce”, spiega Lily Uihlein, dermatologo pediatrico.

Occhio ai climi tropicali

Ancora più a rischio di riportare danni causati dal sole sarebbe chi viaggia diretto verso climi tropicali, spiega Wendy Schumacher – Kim, dermatologo pediatrico: “Il sole tende ad essere più intenso in zone più vicine all’equatore, dando più l’esposizione ai raggi UV dannosi. I bambini hanno la pelle delicata, e i climi più caldi li mettono ancora  più in pericolo.”

L’incidenza di tumore della pelle in età adulta legata a vesciche da scottatura nell’infanzia si è rivelata più del doppio, tuttavia è inferiore a un terzo la quantità di bambini e ragazzi che previene adeguatamente i danni dovuti ad un’eccessiva e sregolata esposizione al sole, secondo i dati rilevati dalla Skin Cancer Foundation americana.

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Sole, consigli per l’uso

Ecco alcuni consigli per esporre i vostri bambini al sole in modo consapevole e non avventato:  usare una protezione solare ad ampio spettro, almeno 30, che va applicata abbondantemente almeno 15 minuti prima dell’esposizione al sole.

L’applicazione della crema andrebbe però ripetuta almeno ogni 2-3 ore e sarebbe consigliabile indossare indumenti protettivi, tra cui un cappello a tesa larga, una camicia a maniche lunghe, pantaloni e occhiali da sole con protezione UV.

Assolutamente vietate le ore più calde per i bimbi, ovvero dalle 10 alle 14. Evitate anche il sole prima di un viaggio, secondo quanto dicono gli esperti.

E se il sole naturale provoca potenziali danni alla pelle, non sono da meno i raggi UV provenienti da sorgenti artificiali, come i lettini abbronzanti e lampade solari.

Un ultimo consiglio dei dermatologi è quello di dare il buon esempio ai bambini, utilizzando gli stessi accorgimenti per ripararsi dai danni del sole, come protezioni solari e indumenti adeguati. Un prezioso aiuto inoltre potrebbe arrivare dalla nuovissima app “Salvati la pelle” realizzata proprio da Fondazione Melanoma, che in base alla geolocalizzazione calcola quanto tempo è opportuno che ci si esponga alle radiazioni UV senza rischiare danni e dà anche preziose indicazioni sul tipo di protezione da usare in base ai diversi fototipi di pelle.

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