Avevamo già in precedenza trasmesso l’allerta lanciato dai dermatologi pediatrici della Loyola University Health System (LUHS) sull’alto rischio di melanoma nei bambini esposti ai raggi UV: oggi questo allarme è riconfermato dallo studio scientifico pubblicato sull’International Journal of Epidemiology, che mette in evidenza il pericolo delle scottature nei neonati.

L’allerta è stato diffuso in occasione dell’Euromelanoma Day 2014, la campagna europea di informazione sul melanoma e sui tumori della pelle, dedicata interamente alla prevenzione e alla consulenza di specialisti dermatologi, promossa e realizzata nel nostro Paese dalla SIDeMaST – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse. 

“Proteggere i più piccoli risulta quanto mai importante – afferma Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica Università Cattolica del Sacro Cuore Policlinico A. Gemelli di Roma – perché chi si è ustionato al sole da bambino ha un maggior rischio di sviluppare un tumore della pelle da adulto; inoltre, lo studio scientifico appena pubblicato esorta ad una maggiore protezione dai raggi solari per i bambini nati durante il periodo primaverile; questi bambini, infatti, vengono esposti al sole precocemente e più a lungo rispetto a quelli nati nei mesi invernali”.

Del resto, se è vero che i raggi UV apportano benefici di vario tipo all’organismo, dall’abbassamento della pressione sanguigna allaprotezione da ictus e infarti, agendo positivamente persino sulla linea, tuttavia è stato dimostrato che a lungo andare la pelle può riportare danni anche gravi, fino allo sviluppo di tumori.

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Il melanoma, come prevenirlo

Parlando di tumori, è proprio il melanoma ad essere considerato uno dei più aggressivi in termini di mortalità, colpendo la popolazione caucasica tra i 40 e i 60 anni: in Italia ogni anno si registrano circa 14 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 uomini, oltre 13 casi ogni 100.000 donne. Per arginare la mortalità risulta fondamentale la diagnosi precoce, attraverso una visita dermatologica di controllo almeno una volta all’anno. L’osservazione dell’aspetto dei nevi è molto importante, per rilevarne in tempo un eventuale cambiamento di forma e colore o dimensione.

Un tumore che può colpire chiunque 

Purtroppo questo tipo di tumore non è necessariamente legato a fattori di rischio come l’esposizione al sole per lunghi periodi, i capelli rossi o la carnagione molto chiara, l’utilizzo di lampade solari o la presenza di più di 50 nevi. Per questo motivo chiunque dovrebbe rivolgersi al proprio dermatologo per degli opportuni controlli,  qualora si osservi la comparsa di nuovi nei o il cambiamento di quelli già presenti.  La prevenzione passa attraverso il rispetto di poche semplici regole: l’utilizzo regolare di schermi solari ad alta protezione (30-50 SBF), l’applicazione della crema ogni 2 ore, la protezione di pelle e occhi con cappelli, magliette e occhiali da sole; assolutamente vietato esporsi al sole durante le ore più calde (11.00-14.00). No anche ai lettini e alle lampade solari, di cui gli italiani invece sembrano non poter fare a meno durante tutto l’anno.