Un medico statunitense ha confermato che è pratica comune fra i dottori ricercare tramite i motori di ricerca le informazioni sui pazienti che possono servire alla loro cura

Nell’era di Internet i pazienti spesso preferiscono i consigli della Rete a quelli dei medici ma anche quest’ultimi non disdegnano il web per aiutarli nel proprio lavoro. La conferma arriva da Haider Javed Warraich, dottore del Beth Israel Deaconess medical center di Boston, che in un’intervista al New York Times ha affermato che spesso lui e i suoi colleghi utilizzano Google per cercare informazioni sui pazienti e individuare le diagnosi corrette.

I medici googlano i pazienti

La pratica di cercare in Rete le informazioni che i malati scelgono di non rivelare è piuttosto comune. “Lo fa la maggior parte dei medici che conosco”, ha spiegato Warraich. “Usare i motori di ricerca è naturale per la nostra generazione. Nel mio stato – ha continuato il dottore – i medici possono anche utilizzare un database specializzato per avere traccia di ogni farmacia dove un paziente ha preso i farmaci. Si tratta di uno strumento particolarmente utile quando si sospetta l’abuso di droghe”.

L’obiettivo delle ricerche è ovviamente quello di aiutare i pazienti nelle cure non certo violare la loro privacy. “Se l’unica ragione per cui un medico fa ricerche online è quella di raccogliere informazioni personali che i pazienti non vogliono condividere, allora è assolutamente la cosa sbagliata da fare”, ha concluso Warraich.

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